I forcaioli e il silenzio sui patteggiamenti delle milanesi
Il tenore forcaiolo dei commenti in un paese in cui il calcio e la giustizia sono sovente raccontati in modo fazioso e superficiale non può sorprendere, mentre il cambio di percezione dell’istituto del patteggiamento a seconda delle società coinvolte può strappare al più un sorriso compassionevole: sorvolare con leggerezza sulle sanzioni per calciatori, allenatori, dirigenti e società figlie di un accordo (piuttosto benevolo, visto che le squalifiche hanno portato i tesserati coinvolti a saltare il match contro il Verona in compagnia di una decina di calciatori che, evidentemente per solidarietà, hanno preferito tirarsi fuori dal medesimo match) per poi tornare all’assalto su presunte inesistenti ammissioni di colpa quando si parla di Juventus ricorda quanto accaduto da sempre da queste parti: silenzio assoluto sui patteggiamenti sulle plusvalenze dei primi anni 2000 delle milanesi, molto rumore per l’accordo sulla manovra stipendi dopo l’incredibile massacro giudiziario sul fronte plusvalenze bianconere. Se il giudice accoglierà l’istanza, si concluderà in modo rapido la vicenda giudiziaria ma rimarrà il dubbio di capire se davvero le plusvalenze derivanti da permute contabilizzate come da sempre contabilizza pressoché ogni squadra d’Europa – quotata o meno, Italia compresa – rappresentassero o meno un reato.