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Baggio: Juve? Non volevo lasciare la Fiorentina. E quel rigore... Oggi Guardiola, Inzaghi o De Zerbi

Baggio: Juve? Non volevo lasciare la Fiorentina. E quel rigore... Oggi Guardiola, Inzaghi o De Zerbi
La leggenda del calcio italiano ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del BSMT

Roberto Baggio è stato ospite del podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli. Il Divin Codino si è raccontato in una lunga intervista in cui ha ripercorso la sua carriera da calciatore che lo ha portato a vestire le maglie dei club italiani più importanti a vincere il Pallone d'Oro nel 1993. Il passaggio dalla Fiorentina alla Juventus, il rigore non calciato contro la viola e quello sbagliato a Pasadena contro il Brasile a USA '94. Il fuoriclasse italiano ha raccontato tanti passaggi della sua vita, anche quelli più delicati come gli infortuni o l'aggressione subita in casa.

Baggio e l'incontro con Del Piero

La chiacchierata è iniziata con l'attività più recente che ha visto protagonista Baggio, ovvero l'ultima finale di Coppa Italia tra Bologna e Milan in cui ha portato il trofeo in campo: "E' stata stata un'esperienza ovviamente molto bella, ho avuto l'onore di portare la coppa in campo e mi ha reso particolarmente felice perché c'erano due squadre con cui io ho avuto la fortuna di giocare che sono il Bologna e il Milan. Ho anche ritrovato un sacco di di ex compagni dopo tanto tempo, per cui è stato veramente bello. Io ho avuto la fortuna di giocare con tantissimi ragazzi e credo che la cosa più bella è che io sono sempre andato d'accordo con tutti. Forse è questo che alla fine riemerge dopo tanto tempo. Magari è più difficile quando giochi perché i ruoli, la squadra, magari diventi rivale anche se non vuoi. Adesso che è tutto fermo invece riemergono magari quelle quelle simpatie e quegli affetti che prima erano un po' oscurati. Ho rivisto tutti volentieri perché io come sai non è che sono stato per tanto tempo nel mondo del calcio, anzi mi sono proprio staccato per cui ho rivisto un sacco di amici come Del Piero, Totti, Toni... Insomma tutti quanti, adesso ne dimentico qualcuno. Però li ho rivisti tutti con grande gioia e con grande affetto. Siamo invecchiati ma non ce ne rendiamo conto, perché noi abbiamo la testa ancora di quando giocavamo e ci vediamo forse ancora così".

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