Gianfranco Zola, la “Vialli e Mauro Golf Cup” è ormai un appuntamento fisso. "Ed è un appuntamento bellissimo. Parteciparvi, per me, significa spendere una giornata in modo piacevole incontrando molte persone e amici e giocando a golf, che è una mia grande passione. Ma, soprattutto, significa avere l’opportunità di dare una mano e aiutare le persone che ne hanno bisogno. Si tratta di un evento che facciamo ormai da tantissimi anni e fa piacere constatare che l’associazione ha fatto tanto e lo continua a fare. Anche se probabilmente manca una delle persone più importanti, uno dei fondatori, che è Luca. Fermo restando che quello che ha fatto Luca è ancora palpabile".
Luca Vialli, ovviamente. Un personaggio carismatico che ha lasciato il segno e che suscita emozione ancora adesso.
"Aveva una grandissima personalità e un grandissimo carisma, sì. Estremamente intelligente, e questo si percepiva. Non puoi non ammirare persone che hanno questa personalità".
Insieme avete vissuto una lunga e vincente esperienza al Chelsea tra il 1996 e il 2000. C’è un episodio di quegli anni che rende l’idea del vostro rapporto o dell’indole di Gianluca Vialli?
"Ho la fortuna di aver condiviso tanti bei momenti con Gianluca. Da giocatore a giocatore e da giocatore ad allenatore. Era una persona molto avanti nelle cose. Vi racconto un aneddoto. Noi avevamo una persona, lì al Chelsea, che ci aiutava tanto: un signore di mamma italiana e papà inglese. Luca, proprio agli inizi, ebbe l’idea: parlò con me e con Di Matteo e ci mettemmo d’accordo per regalargli un’auto. Immaginatevi che sorpresa... E lo sottolineo: è vero che partecipammo anche io e Roberto, ma l’idea e l’iniziativa furono di Luca con la sua sensibilità e generosità".