Il Milan, l'Inter, l'Italia e aneddoti divertenti. Protagonista del racconto è Francesco Coco, ex terzino anche della Nazionale azzurra, che si è aperto ai microfoni di 'Storie di Serie A', su Radio Tv Serie A con RDS. L'ex calciatore ha toccato vari argomenti relativi alla sua carriera, concentrandosi soprattutto sugli inizi al Milan e la sua lunga esperienza in rossonero. Non mancano rivelazioni simpatiche, come quella sulla frase pronunciata da Fabio Capello e il gesto nei suoi confronti di Silvio Berlusconi. Senza dimenticare la cocente delusione del Mondiale 2002 con l'Italia e l'arbitraggio di Byron Moreno nella sfida con la Corea del Sud che ha fatto discutere anche anni e anni dopo.
Coco: gli inizi, il Milan e la dedica di Baresi
Coco inizia così: "La radice è la radice, quindi siciliano sicuro. Però Milano mi ha dato tantissimo. Sono arrivato qua da piccolo, ho fatto il collegio, ho fatto tutte le giovanili del Milan. E poi la maggior parte, l'85% della mia carriera, si è sviluppata a Milano, quindi mi sento milanese con radici siciliane solide". Poi il racconto della vita negli Emirati Arabi, ma dal presente si passa subito passato, ed in particolare alla sua carriera da giocatore.
Una carriera iniziata nel Milan: "Il mio esordio è stato un po' come il primo amore, come fai a scordarti?! Fu bello e inaspettato. Era il 27 agosto del 1995, mi allenavo da due anni con quella che credo sia stata una delle squadre più forti della storia, era il primo Milan di Capello che ereditava il Milan di Sacchi, quindi era una squadra straordinaria con campioni incredibili. Avevo 18 anni, il giovedì si stirò Maldini in Nazionale, e Capello mi disse che la domenica avrei giocato. In quei giorni non andai in bagno, non dormii neanche 20 minuti! Fu bellissimo perché vincemmo 2-1 a Padova, il gol vittoria lo segnò Franco Baresi: fu l'ultimo gol della sua carriera, e me lo dedicò. Aver potuto giocare con lui i primi due anni è stato pazzesco".