Lo scudetto con il Napoli e De Laurentiis...
Lo scudetto vinto due anni fa a Napoli resta il suo capolavoro da allenatore. "Ho girato moltissime società, moltissime città, ma non ho mai visto, in molti anni, un popolo che sappia essere così felice e così malinconico come quello napoletano - osserva - Io per questo sarò sempre grato al presidente De Laurentiis per avermi fatto fare quella esperienza. Poi è finita male e mi dispiace. Ho sofferto perché dopo lo scudetto il presidente non ha telefonato a nessuno di noi, non ci ha fatto gioire su un pullman scoperto insieme a quel meraviglioso popolo. Io amo Napoli e il Napoli. E ora spero che la città possa essere ancora molte volte felice". Nei giorni del tricolore, continua il ct, "ho provato la terribile felicità che si sente quando si regala felicità ad altri, qualcosa che ti fa vibrare in sintonia con persone che non conosci. Ma l’altro momento più bello sarà quando smetterò e non sentirò più sulle spalle questo peso, un peso scelto, ma che spesso mi toglie il fiato".
Il rapporto con Totti
Uno degli incontri decisivi della sua carriera è stato quello con Francesco Totti. I rapporti con l'ex capitano giallorosso si sono, però, complicati durante la seconda era di Spalletti alla Roma. Ma i due, negli ultimi tempi, si sono rappacificati. "Io gli voglio bene - assicura -. Lui è il calcio, per me. Istinto, classe, intelligenza pura. Quando lo allenavo, mi rassicurava pensare che il mio futuro dipendesse proprio da quei piedi lì. E mi piacerebbe, ora che tra noi tutto è chiarito, che pensassimo a qualche esperienza professionale, anche fuori dal calcio, da fare insieme".