"Abbiamo voluto ricordare all'inizio del Consiglio Federale la figura di Papa Francesco per la sua vicinanza al mondo dello sport e del calcio in particolare e la splendida accoglienza e la sua benedizione in un'udienza privata insieme ad alcuni miei colleghi di Federazioni estere dopo la mia assemblea elettiva. Essere ricevuto da Sua Santità ancora una volta in forma privata è stata un'ulteriore dimostrazione di grande affetto, di grande attaccamento al mondo del calcio". Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine del Consiglio federale. “Abbiamo voluto ricordare l'uomo che stava con noi guidando un evento straordinario che avrebbe avuto il culmine, il 14 e 15 giugno in piazza San Pietro, il famoso giubileo ‘Pelota de Trapo’ che sarebbe stato, tra l'altro, un evento da lui presieduto. Purtroppo questo non avverrà, ma faremo comunque tesoro dei suoi messaggi, dei suoi insegnamenti, delle sue testimonianze", ha aggiunto Gravina.
Gravina alla Continassa: "Juve modello"
Gravina e il caso scommesse
"Su questo tema ho una mia visione che porto avanti da tanti anni. Sono per il recupero e l’attività riabilitativa. Ed è un principio sancito nella Costituzione, che non può essere usata solo a sprazzi. Non è il momento dei giudizi ma della comprensione e capire la fragilità e la criticità di alcuni ragazzi, non è legato a quanto guadagnano. E’ una piaga sociale. Questi ragazzi per l'atto di coraggio dimostrato dicendo di aver sbagliato hanno meritato la maglia azzurra" ha detto Gravina tornando alla vicenda sui calciatori coinvolti nel caso scommesse. "Questi ragazzi andando a parlare delle loro fragilità nelle comunità o davanti ai compagni hanno dimostrato tutto il loro orgoglio e coraggio”, ha sottolineato. Si fa riferimento alla modifica da parte del consiglio federale dell'art. 137 - Sanzioni - del C.G.S. - con cui si prevede la possibilità di convertire parte di una sanzione inflitta ai calciatori impiegati nelle competizioni giovanili fino alla metà per squalifiche superiori a otto giornate o tempo superiori a quattro mesi con attività "socialmente utili".