Il secondo nome di Louis Buffon è Thomas. Quando nacque, il 28 dicembre 2007, il padre Gianluigi lo scelse per tre motivi: "Thomas, come il mio idolo N'kono, portiere del Camerun, come Skuhravy ed è un nome ceco come la sua mamma, Alena". Proprio grazie a lei, Louis, attaccante del Pisa, fresco della prima panchina in Serie B con la squadra di Inzaghi, ha la doppia nazionalità. Per il momento, il suo futuro non è azzurro, ma colorato di bianco, rosso e blu, i colori della nazionale boema: Vaclav Jilek, il ct dell'Under 18, ha chiamato Buffon junior per lo stage in programma a Pisek, Boemia Meridionale, dal 23 al 26 febbraio, preparatorio ai confronti con Inghilterra, Portogallo e Francia in programma in marzo.
La crescita di Buffon
Il figlio della Leggenda della Nazionale e della Juve, primatista assoluto di presenze (176), campione del mondo nel 2006, attuale capodelegazione del Club Italia, non gioca in porta, ma in attacco. È calcisticamente cresciuto nel Bbs Torino, ha superato il provino con il Pisa nell'estate 2023, entrando prima nell'Under 17 e poi nell'Under 19, campionato Primavera 2, con la quale ha segnato 7 gol nella prima stagione e ne ha già realizzati 4 in questa. La chiamata di Inzaghi nel Pisa, attualmente secondo in B alle spalle del Sassuolo e la convocazione dell'Under 18 ceca scandiscono giorni importanti nella crescita del giovanissimo Buffon che nel club toscano si è fatto apprezzare per le sue doti umane e tecniche. Seguito anche dai tecnici azzurri, sarà Louis a decidere per quale Nazionale maggiore optare se sarà riuscito a guadagnarsela in futuro.
Cosa dice la Fifa
La Fifa ricorda: non ci sono restrizioni riguardo i giocatori con doppia nazionalità che desiderino passare da una selezione giovanile di un Paese a un'altra di un Paese diverso. A livello di rappresentativa maggiore, un calciatore può cambiare maglia se è già in possesso del passaporto della federazione che desidera rappresentare; deve avere giocato al massimo tre partite internazionali con la precedente Nazionale, sia in gare ufficiali sia non ufficiali. E devono essere trascorsi almeno tre anni da quando il calciatore ha giocato l'ultima partita internazionale, che le competizioni siano ufficiali o non ufficiali.