L'8 febbraio 1984, nel dopo gara di Triestina-Udinese, partita valida per la Coppa Italia, Stefano Furlan, 20 anni, tifoso dell'Alabarda viene colpito violentemente alla testa dal manganello di un poliziotto. Muore dopo tre settimane di coma. A quarant'anni dalla tragedia, il suo ricordo e la sua memoria sono più vivi che mai e perché nessuno dimentichi ciò che accadde, la Curva della Triestina che porta il suo nome ha organizzato una grande mostra retrospettiva. S'intitola significativamente "Col Tuo Nome Addosso". È stata inaugurata oggi negli spazi espositivi di Sala Sbisà, al Magazzino 26, nel Porto Vecchio di Trieste. Resterà aperta al pubblico sino al primo aprile, l'ingresso è gratuito.
L'iniziativa
Il comitato organizzatore "Stefano presente" sottolinea come l'iniziativa sia stata ideata e concepita "quale contributo tangibile e affettuoso a Stefano Furlan, tifoso della Triestina che ha lasciato un'impronta eterna nel cuore della Curva. Attraverso il ricordo della sua vita e grazie a immagini inedite, “Col tuo nome addosso” si propone inoltre di esplorare e raccontare il contesto storico degli Ultras di quegli anni, ripercorrendo un periodo in cui la passione per la Triestina ha unito numerosi giovani nel movimento emergente in Italia. Stefano è stato un giovane appassionato che si unì al movimento Ultras per il profondo amore per i colori della Triestina e un forte senso di appartenenza. La mostra offrirà un'opportunità unica per svelare la vera essenza di Stefano, andando oltre le stereotipate rappresentazioni mediatiche dell’epoca". Presentazione di libri, dibattiti sul mondo ultrà, proiezione di film, un'asta benefica per il reparto di Oncoematologia e Trapianti dell'Ospedale Infantile Burlo Garofalo: una serie di interessanti eventi collaterali scandisce il periodo di durata dell'evento giuliano.