Aleksander Ceferin è il presidente dell'Uefa dal 2016, il suo mandato scadrà nel 2027 e quindi, secondo le regole decise proprio da lui pochi mesi dopo il suo primo insediamento, non potrà essere rieletto. A meno che non vengano cambiate alcune paroline dei regolamenti e, allora, potrebbe allungare di altri 4 anni il suo "regno" sul calcio europeo, che alla fine sarebbe di 15 anni. Ma come può fare? Quando venne eletto, Ceferin stabilì con una norma, promulgata il 1°luglio 2017, che non si poteva essere presidente dell'Uefa per più di dodici anni, ovvero 3 mandati da 4 anni. Ceferin stesso riteneva questo cambiamento, usiamo le sue stesse parole: «indispensabile a rafforzare la governance dell'Uefa». Ieri, il Financial Times ha, però, scoperto che, il mese scorso, il comitato legale dell'Uefa ha messo mano ai regolamenti, applicando qualche cambiamento. Una piccola aggiuntina che specifica come i mandati antecedenti al 1° luglio 2017 sono esclusi dal conteggio. In questo modo Ceferin cancella il suo primo mandato e si può ricandidare per altri 4 anni (avendo la sicurezza di essere eletto).
La modifica del regolamento verrà votata a febbraio. Da parte loro i legali dell'Uefa sostengono che la modifica è per evitare di rendere retroattiva quella norma, violando un principio fondamentale del diritto. Ma il Financial Times commenta in modo molto critico questa scelta e parla di «sgomento» da parte di alcuni alti funzionari dell'Uefa che non vedono di buon occhio la mancanza di ricambio ai vertici. E intanto il 21 dicembre incombe sull'Uefa la sentenza della Corte di Giustizia Europea che potrebbe cambiarne il ruolo e limitarne il potere sul calcio europeo. Ma questa è un'altra storia.