La straordinaria carriera di Cristiano Ronaldo, capace di scrivere nuovi impressionanti record nel mondo del calcio, non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Di sicuro per CR7 c'è stato un punto di partenza che lo ha portato poi a diventare una leggenda vivente. L'ex giocatore della Juventus, oggi in forza all'Al Nassr nel campionato saudita, guadagna circa duecento milioni di euro a stagione, ma per raggiungere questo status anche il fenomeno portoghese ha dovuto affrontare momenti complessi. A raccontarli, in un'intervista a The Sun, Fabio Paim, suo ex compagno di squadra nelle giovanili dello Sporting Lisbona: “Quando giocavamo per lo Sporting e vivevamo nelle giovanili, vivevamo nello stadio. La sera andavamo al McDonald's a prendere gli hamburger che nessuno voleva più e che non erano buoni da vendere. Eravamo lì tutte le sere a prendere gli hamburger, mangiavamo gli avanzi che sarebbero stati buttati. Lo Sporting lo sapeva. Non è come oggi. Ci permettevano di uscire". Una vita selvaggia quella del giovane Cristiano che ancora non sapeva di diventare cinque volte Pallone d'Oro grazie alle sue prodezze con United e Real.
Cristiano Ronaldo infinito, trascinatore del Portogallo
"Dovresti darmi uno dei tuoi Palloni d'Oro"
Sul rapporto con Cristiano Ronaldo, Paim aggiunge: “Eravamo amici. Non posso dire migliori amici, ma eravamo amici. Ho passato le vacanze con lui. Una era in Brasile, era la mia prima volta in Brasile, prima degli Europei del 2004. Era il primo Europeo di Cristiano con la nazionale portoghese ed eravamo in vacanza. La prima volta che ho incontrato Cristiano avevo otto anni, ero nuovo allo Sporting e andavamo in una torneo di Madeira. Abbiamo passato dei bei momenti insieme, davvero bei momenti. Il calcio non era così serio per noi in quel momento. Potevamo divertirci ad essere bambini. Ricordo sempre Ronaldo come un grande lavoratore, davvero impegnato e qualcuno che voleva essere il migliore. È sempre stato così, arrabbiato quando perdeva. Questo sforzo lo ha portato dove è ora”. "Dovresti darmi uno dei tuoi Palloni d'Oro!, conclude Paim scherzando: “Mi pento di alcune decisioni che ho preso, ma conoscendomi come mi conosco, era impossibile essere al livello di Cristiano. Ma sì, in quel momento ero migliore di Cristiano".