PARIGI - Chi è nato, è cresciuto e vive nel mondo capitalistico è abituato, giocoforza, a pensare che ogni tipo di relazione interpersonale, di lavoro e non solo, sia assoggettata alle regole della “vile pecunia”: credono che il denaro sia onnipotente. Sono convinti che tutto abbia un prezzo. Anche i sentimenti. Per la stragrande maggioranza delle persone tale assunto può anche essere vero. Per molti, sì. Ma mica per tutti: fortunatamente esiste ancora una piccola minoranza che, al potere del denaro, contrappone la forza dei sentimenti. C’è chi preferisce essere realmente felice piuttosto che avere il portafoglio gonfio di banconote, perché, proprio come diceva Giovanni Verga: «Chi ha il cuore contento sempre canta». Lionel Andrés Messi Cuccittini fa parte di questa ristretta minoranza e anche per questo va ringraziato: fenomenale in campo, ragazzo normalissimo nella vita quotidiana.
Messi, il sogno Barcellona e l'offerta dell'Al-Hilal
Ecco perché, nella testa, nel cuore e nell’animo di El Diez c’è solo e soltanto un desiderio che si chiama Barcellona e ha due colori: il blau e il grana, il blu e il granata. Un desiderio che è forte, anzi fortissimo: non lo piega nemmeno l’offerta shock arrivata, nelle scorse ore, dall’Al-Hilal di Riad, la squadra saudita allenata da El Pelado Ramón Díaz, argentino come Messi. Il club arabo ha offerto al crack rosarino un biennale con opzione per la terza stagione a cifre realmente stratosferiche: 600 milioni all’anno che lo trasformerebbero nello sportivo più pagato della storia. Interessante, non c’è che dire, almeno sotto il profilo meramente monetario.