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Agnelli: "Ceferin era d'accordo con la Superlega, ma ora si sente un re"

In una lunga intervista al De Telegraaf l'ex presidente della Juve spiega la Superlega e ne racconta i retroscena: "Il Monopolio dell'Uefa rende più forti i club forti e più deboli i club deboli". Eccola in versione integrale

TORINO - Andrea Agnelli torna a parlare, un mese e mezzo dopo l'ultimo atto da presidente della Juventus e lo fa per spiegare, in certi casi ribadire, le ragioni della Superlega. Lo fa al quotidiano olandese "De Telegraaf" e non è un caso, visto che proprio alcuni club olandesi, e in particolare l'Ajax, sono sempre stati indicati come esempio concreto delle storture dell'attuale sistema del calcio europeo. Non parla più da presidente della Juventus, ma da uomo di calcio europeo, che è stato per molti anni dentro le istituzioni, che ha provato a cambiare senza riuscirci e che ora cerca di cambiare da fuori con un modello di competizione nuovo.

Il monopolio insano

"Il monopolio della Uefa deve essere spezzato per dare ai club un futuro finanziariamente stabile. Un futuro in cui i club non affrontino problemi nel caso non si qualifichino una volta per le competizioni europee. Perché questo è un problema per qualsiasi club. L'Ajax è diventato campione d'Olanda nel 2019, ha vinto la coppa e la Supercoppa e ha disputato le semifinali di Champions League. Due mesi dopo, il club avrebbe potuto essere eliminato nel turno preliminare della nuova Champions League. Con una tale incertezza, non è possibile come club prendere decisioni a lungo termine sostenibili e sane. Ecco perché sono favorevole a un sistema di campionati nel calcio europeo di vertice, con maggiori opportunità finanziarie e sportive per ogni club".

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