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Mihajlovic, quando Raiola sorrideva: "Pizzaiolo per colpa sua"

Dallo storico procuratore a Balotelli, passando per i siparietti con Vieri, la lite con Totti e i derby tra Torino e Juventus: ecco una lista di frasi celebri del serbo, scomparso dopo una lunga malattia

Mihajlovic e la Sampdoria

"Giocare nella Sampdoria deve essere per tutti un onore. Questo è un club prestigioso, con 67 anni di storia. E se qualcuno dei miei giocatori questa storia non la conosce gliela ricorderò io. Ricorderò ai miei giocatori, che la maglia che indossano è stata vestita in passato da grandi giocatori e grandi uomini. Sono talmente tanti che me li sono dovuti scrivere per ricordarli tutti: potremmo partire dagli anni '50 e andare avanti e citare Suarez, Skoglund, Brighenti, o dire che qui ha giocato un Ct Mondiale come Lippi. Questa è stata la squadra di una coppia irripetibile, tra le più grandi della storia del calcio italiano, come Vialli e Mancini, di una freccia come Lombardo, di talenti come Dossena e Salsano, di attaccanti come Chiesa e Montella. Fino a Cassano e Pazzini. E ne dimentico tanti... In panchina si sono seduti miti come Fulvio Bernardini e Vujadin Boskov, e tecnici innovatori come Eriksson. Questo club negli ultimi 30 anni è stata gestito da due grandi famiglie: Mantovani e Garrone. E io ho avuto l'onore di conoscerle entrambe. Qui solo vent'anni fa si vinceva una Coppa delle Coppe, uno scudetto e si è persa ai supplementari una Coppa dei Campioni. Perché nella sua storia la Samp è anche caduta ma si è sempre rialzata". E ancora: "Nella mia conferenza stampa di presentazione, quel 21 novembre 2013, dissi che avevo accettato l'incarico per un atto di amore e di riconoscenza. Non ho mai dimenticato che la Samp mi aiutò in un momento difficile della mia carriera di giovane calciatore. Quando in difficoltà c'è stato il club non ho potuto dire di no. Ora però la Samp sta bene e io credo di aver saldato il mio 'debito' morale", le parole di Mihajlovic durante la sua esperienza da tecnico blucerchiato - tra il 2013 e il 2015 - 15 anni dopo l'addio da calciatore.

Mihajlovic, la Lazio, la lite con Totti e i siparietti con Vieri

Celebre fu il commento di Sinisa, ricordando il giorno dell'addio al calcio, in merito all'assenza di Totti: "Consideravo Francesco mio amico, poi c'è stato un periodo in cui non ci siamo più sentiti. È successo dopo che non è venuto alla mia partita di addio al calcio. Lo avevo invitato e neppure mi rispose. Per me il rispetto è importante. Ora abbiamo ricucito il rapporto ed è tutto a posto. Io sono biancoceleste. Per quello che ho vinto e per quello che mi hanno dato i tifosi della Lazio. Rispetto la Roma e i suoi sostenitori, ma io sono laziale". Ricordando le stagioni vissute insieme alla Lazio e all'Inter, Bobo Vieri ci rese partecipi di alcuni esilaranti siparietti tra i due: "Sei scarso con i piedi", lo stuzzicò Mihajlovic - ai tempi allenatore del Torino - negli studi televisivi di Sky. "Quando io calciavo la palla la mettevo dove volevo, e tu lo sai: sempre a due centimetri dall’interno del palo", la risposta del bomber ex anche di Juve e Milan, che iniziò poi ad imitare in diretta Mihajlovic: "Quando c’era una punizione la gente già esultava". Tutti risero, compreso Sinisa, che trovò in extremis il modo di puntualizzare: "Anche te esultavi...".

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