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Non solo Superlega: per Ceferin e la Uefa arriva una nuova grana

Anche l’Anversa all’attacco: il club belga contesta la norma che obbliga a inserire giocatori formati localmente

Laporta all’attacco

Intanto passano i giorni e cresce l’attesa. Man mano che trascorre il tempo, la clessidra vede sempre meno sabbia nell’ampolla alta e così si avvicina il verdetto della Corte di Giustizia Europea sulla querelle tra Superlega e Uefa, per capire se l’organismo internazionale ha una situazione di monopolio oppure no. In realtà saranno due i momenti in cui si capirà come stanno le cose secondo i massimi giudici europei. Tra il 15 e il 18 dicembre, ovvero nel giro di un mese, si esprimerà l’Avvocato Generale con un parere che, pur non essendo vincolante per la Corte, avrà un suo peso per il collegio giudicante la cui sentenza è calendarizzata per i primi mesi del 2023, verosimilmente marzo. Intanto proprio sul potenziale della Superlega si è espresso il presidente del Barcellona, Joan Laporta, ai microfoni di Rac1: «C’è un bonus di 1.000 milioni di euro che i club fondatori devono distribuire tra loro il primo anno. Se vincessimo la competizione, incasseremmo circa 350 milioni in più e questa cifra è molto più alta di quanto si riceve per vincere la Champions League. La Superlega è una competizione con enormi potenzialità. La risoluzione della Corte di Giustizia dell’Unione europea arriverà a marzo e spero che sia d’accordo con noi». Al momento sono rimasti tre i club che puntano sulla riuscita della Superlega, oltre ai cartalani anche il Real Madrid e la Juventus. Intanto si è registrato il primo incontro a Nyon tra Bernd Reichart, ad della A22, la società che sta curando lo sviluppo del torneo alternativo e Aleksandr Ceferin, presidente dell’Uefa. Di fatto non si sono registrati passi sifnificativi di avvicinamento anche se l’Uefa ha garantito che non ci saranno sanzioni per chi proverà a promuovere la Superlega. Una scelta anche politica, proprio per offrire ai futuri giudici della Corte europea un’immagine meno autocratica. Del resto le minacce di durissime sanzioni ai club che avevano aderito nell’aprile del 2021 alla nascita della Superlega avevano consigliato alla stragrande maggioranza delle società di fare marcia indietro.

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