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L'allucinante odissea del Bocia: daspato per 28 anni, ma assolto "perché il fatto non sussiste"

Una storia kafkiana: Claudio Galimberti, capo storico della Curva Nord - Curva Pisani dell'Atalanta, è stato assolto in tribunale dall'accusa di avere violato quattro daspo per la quale il Pm aveva chiesto 3 anni e tre mesi di condanna e 15 mila euro di multa. Nonostante questo, resta in piedi un ennesimo daspo (di otto anni!), comminato nel 2021, per essere stato visto nei pressi dello stadio di Terni in occasione di Ternana-Bari. Ma il provvedimento era stato preso sulla scorta dei quattro precedenti, ora cancellati dalla sentenza del Tribunale.

Questa è la storia di Claudio Galimberti, alias il Bocia, capo storico della Curva Nord Curva Pisani dell'Atalanta, vittima di una vicenda che definire kafkiana è un eufemismo. L'aggettivo appropriato è allucinante, rende meglio l'idea. Da diverso tempo, Galimberti ha lasciato Bergamo e ora vive nelle Marche: sul web c'è un'immagine che lo ritrae durante l'alluvione di Senigallia, mentre spala fango insieme con gli ultrà di Ancona e Ascoli. 'Tornerò soltanto quando sarà  stata fatta giustizia', aveva promesso a se stesso. Quel tempo si avvicina e immaginate che cosa proverà il  giorno in cui rimetterà piede allo stadio, dopo ventotto anni di ostracismo, un ergastolo per uno cresciuto a pane e Dea. Il fatto è che il Bocia, i suoi conti con il passato li aveva regolati tutti, prima del fatidico 2018 quando si è messa in moto una macchina infernale. Dalla cronaca di PrimaBergamo.it:

6 gennaio 2018: la festa a Orio

"La prima presunta violazione risaliva al 6 gennaio 2018: migliaia di tifosi atalantini si riversarono all'aeroporto di Orio per accogliere la squadra di rientro dalla trasferta vittoriosa di Roma contro i giallorossi. Tra i presenti anche il Bocia, inquadrato dalle telecamere di sorveglianza. Come ha spiegato il Bocia in aula a giugno, il Daspo prevede il divieto di frequentare determinati eventi sportivi da tre ore prima degli stessi fino a tre ore dopo: la festa avvenne a molte più ore di distanza dalla partita e, per di più, a Bergamo, quando invece il match si era giocato a Roma. Il giudice gli dà ragione: il fatto non sussiste".

7 e 15 febbraio 2018: Primavera e Dortmund

"Un mese dopo la festa a Orio, per la precisione il 7 febbraio 2018, il Bocia è al Baretto vicino allo stadio, dove lavora la sua compagna, mentre nell'impianto si sta giocando la partita di Coppa Italia Primavera tra Atalanta e Milan. Il giudice, anche in questo caso, accoglie la versione della difesa: il Daspo riguardava solo eventi legati alla prima squadra, non al settore giovanile. Il fatto, dunque, non costituisce reato. Una settimana dopo, il 15 febbraio 2018, l'Atalanta è a Dortmund, in Germania, per una partita di Europa League contro il Borussia. Nella moltitudine di tifosi atalantini che raggiungono la città tedesca c'è anche il Bocia. In aula, il capo ultras ha spiegato di essere andato perché aveva partecipato all'organizzazione della trasferta, ma di non essere entrato allo stadio. «Ho seguito la partita in un pub in centro», ha dichiarato. Le uniche testimonianze raccolte hanno provato la presenza fisica del Bocia nella zona dedicata ai tifosi dell'Atalanta molto più di tre ore prima della partita, dunque nessuna violazione. Inoltre, il giudice dichiara la non procedibilità essendo i fatti avvenuti all'estero".

18 aprile 2018: il viaggio verso Benevento

"Infine, il 18 aprile 2018, secondo l'accusa il Bocia avrebbe commesso un'altra violazione del Daspo: avrebbe viaggiato insieme a un gruppo di tifosi nerazzurri in direzione Benevento, dov'era in programma una trasferta di campionato. Il Bocia non ha negato, ma ha spiegato di essersi fatto solo dare un passaggio e di essere poi sceso nel Lazio, almeno una settantina di chilometri prima di Benevento, dove si è fermato da amici. Anche in questo caso, il giudice sentenzia che il fatto non sussiste".

È finita? Macché. Tuttora sul capo del Bocia pende un daspo di otto anni (!) comminato nel 2021, per essere stato visto nei pressi dello stadio di Terni in occasione di Ternana-Bari. Provvedimento preso sulla scorta dei quattro daspo precedenti, ora cancellati dalla sentenza del Tribunale. I legali di Galimberti hanno già intrapreso la nuova azione legale perché al loro assistito sia finalmente riconosciuto il diritto di andare allo stadio che per anni è stato calpestato. Anche se nessuno potrà mai restituire al Bocia tutti quegli anni trascorsi fuori dalla Curva e nessuno, fra chi l'ha daspato ingiustamente, avrà il coraggio di chiedergli scusa.

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