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Reichart, l'intervista: "Serve una riforma: la Superlega si farà"

L'amministratore delegato di A22, società che si occupa di portare avanti il progetto. spiega: "il calcio europeo rischia di sparire"

Perché i giovani sono meno interessati al calcio?

"Perché la concorrenza nel mondo dell’intrattenimento è enorme e feroce. Ci sono i videogiochi, gli smartphone, i social network, le piattaforme di streaming... Il calcio così com’è rischia di essere meno attraente ai loro occhi, che pure ammirano i grandi campioni. Qual è il calcio che piace ai ragazzi? Quello dei top player che si sfidano. Guardate che partite simulano con i videogiochi: quelle fra grandi club o fra squadre che costruiscono loro stessi mettendo insieme i campioni. Possiamo anche non dare peso a questa rivoluzione, in nome delle tradizioni del calcio, ma poi rischiamo di rimanere con le tradizioni e un pugno di spettatori. Il calcio deve decidere se calarsi nel presente o rimanere solo nel passato".

I campionati nazionali sono il passato?

"No, i campionati nazionali sono la linfa del calcio e possono coesistere con il nostro progetto. Nessuno deve temere che la nostra idea possa influire negativamente sui campionati nazionali".

Cosa dirà ai tifosi per convincerli?

"I tifosi sono tifosi dei club, non delle Federazioni o dei format delle competizioni. E qui è in ballo il futuro dei club, degli oggetti del loro amore. Questo spiegherò".

Quali difetti ha l’attuale sistema di competizioni europee?

"Poche sfide fra grandi club, prodotto televisivo poco attraente nella prima fase nella quale ci sono troppe partite inutili ai fini della qualificazione e una prevedibilità troppo alta nella prima fase. Difetti che la riforma della Champions non corregge, ma semmai amplifica".

Ad aprile 2021 si era anche parlato di cifre: la Superlega poteva generare 6 miliardi di dollari all’anno. È una cifra ancora attuale?

"Preferirei non parlare di cifre, perché non esiste ancora un format definito, quindi avrebbe poco senso".

Qual è il ruolo di Florentino Perez, Andrea Agnelli e Joan Laporta nel progetto?

"Loro hanno iniziato il discorso un anno e mezzo fa, mettendo sul tavolo i problemi del calcio e nonostante le minacce e le critiche, anche feroci, sono ancora qui a farsi carico della loro responsabilità di club che guidano il calcio europeo, provando a migliorarlo e portarlo nel futuro".

La Superlega, quindi, si farà? E se sì, quando?

"Questo sarà il mio, il nostro obiettivo nei prossimi mesi. Vedremo quale sarà la decisione della Corte Europea e noi saremo pronti. Io sono convinto che si farà, per il bene e la sopravvivenza del calcio. Sui tempi non riesco a fare una previsione precisa, ma credo che non si possa ipotizzare un inizio prima della stagione 2024-25".

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