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Fonseca bloccato a Kiev: "Giorno peggiore della mia vita"

Marco Canoniero

L'ex allenatore della Roma si trova nello stesso hotel dove è trattenuto lo Shakhtar di De Zerbi: "Prego che non cada una bomba accanto a noi"

KIEV (UCRAINA) - A Kiev è ufficialmente scoppiato il conflitto tra Russia e Ucraina e l'ex allenatore della Roma, Paulo Fonseca, è bloccato nella capitale e non sa come lasciare la città. A riportarlo è il quotidiano portoghese Jornal de Noticias, che scrive che il tecnico descrive una città nel caos: aeroporti distrutti, non c'è più benzina e ci sono enormi file di macchine. La gente cerca di scappare verso Leopoli, al confine con la Polonia, ma non è facile. L'allenatore racconta: "Mi sono svegliato alle cinque del mattino con cinque esplosioni di seguito. Avevo un volo in programma per oggi, ma ora è impossibile uscire da qui, perché gli aeroporti sono già distrutti e lo spazio aereo è stato chiuso. Al momento, puoi lasciare Kiev solo via terra e tutti stanno cercando di scappare a Leopoli, una città vicino alla Polonia. Le strade sono completamente ferme, perché è impossibile spostarsi con così tante macchine. Le code sono enormi. E poi non c'è più benzina. Non ci resta che pregare che non cada una bomba accanto a noi. Sinceramente non so come uscirò da qui". L'allenatore, spiega il giornale portoghese, è trattenuto in un hotel a Kiev, dove si trova l'intera squadra dello Shakhtar Donetsk guidata da De Zerbi. Nel cielo della capitale ucraina, descrive, "ci sono diversi aerei militari" e la paura è, quindi, permanente. "Questo è il giorno peggiore della mia vita. Ci sono file enormi nei supermercati, la gente compra di tutto. Non è rimasto molto. Ora è il momento di aspettare ed essere fortunati".

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