TORINO - L'emergenza Coronavirus ha costretto il calcio italiano a fermarsi. Uno stop che potrebbe sconvolgere il calendario calcistico non solo di questa stagione ma anche della prossima. A tal proposito il presidente della Figc Gabriele Gravina, in un'intervista a Repubblica ha anticipato alcune ipotesi su cui la federazione sta lavorando in vista del ritorno in campo. 

Ecco quando potrebbe concludersi il campionato

La prima riguarda proprio la stagione in corso. Il numero uno della Figc ha più volte ribadito che la stagione, bloccatasi a causa dell'emergenza sanitaria, dovrà essere portata a termine. Per farlo, qualora si tornasse in campo nel mese di giugno sarà conclusa a luglio. Se i tempi dovessero dilatarsi e la ripresa dovesse avvenire a settembre, il campionato si chiuderebbe a novembre, con l'inizio della stagione successiva che slitterebbe così a gennaio del nuovo anno.

Niente partite al nord

Altre novità potrebbero riguardare proprio gli stadi dove disputare gli incontri. Al tavolo della Figc ci sarebbe l'ipotesi di non giocare negli impianti del nord come Milano, Bergamo, Brescia o Cremona (città maggiormente colpite dalla pandemia da COVID-19), ma disputare tutte le partite in città del centro-sud. "Un campionato sotto il Rubicone, senza partite al nord, è una possibilità". Così si è espresso a tal proposito Gravina. 

Sulla stagione 2020-2021

Infine per quanto concerne la prossima stagione, nel caso in cui si dovesse partire a gennaio ci sarebbe la necessità di chiudere prima degli Europei. In questo caso il campionato potrebbe durare cinque mesi e si potrebbe giocare in due gironi con playoff e playout. Un'ipotesi, però, che varrebbe solo per la prossima stagione.