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Così il Virus cambia il calciomercato: dai prezzi alle strategie

Il calcio, come tutti i settori, subirà forti danni economici che si rifletteranno sul mercato dei giocatori: prezzi più bassi e ingaggi inferiori. Chi ne può approfittare? La Juve e le altre squadre: ecco il punto della situazione

SALDI -25% - Una cosa è certa e su questa conviene la quasi totalità degli addetti ai lavori: i prezzi del calciomercati scenderanno, forse anche drasticamente. Club più poveri = mercato più povero. Se le valutazioni degli ultimi anni hanno raggiunto livelli stratosferici, secondo i quali un attaccante di livello top può valere tra gli 80 e i 150 milioni (vedere prezzi di Icardi, Lukaku, Griezman, Joao Felix solo per fare degli esempi), nella prossima estate sarà difficilissimo pensare di superare quella cifra. In questi giorni di chiacchierate informali, agenti e direttori sportivi calcolano in un 20/25% in meno per le valutazioni dei cartellini. Il che può creare un parziale blocco del mercato: perché la svalutazione dei cartellini aumenta il rischio di minusvalenza. Se ho un giocatore che a bilancio pesa per 10 milioni e il suo valore reale di mercato prima del Virus era di 12 (consentendo quindi una plusvalenza in caso di cessione), adesso potrebbe valere solo 8 e quindi provocare una minusvalenza. Conviene venderlo? Forse no o, per lo meno, solo se fosse davvero necessario. E comprare? Se si ha liquidità (pochi club ne hanno) può essere conveniente, se il mercato si deve finanziare con le cessioni il problema torna a essere quello di vendere.

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