TORINO - "In certe situazioni il calciatore va a prendersi gli insulti sotto la curva, perché questo è il male minore. Noi vorremmo inserire nel codice di giustizia sportiva una sanzione, in modo da far scattare la squalifica per il calciatore che va sotto la curva dei tifosi". È l'idea annunciata da Simone Perrotta, consigliere federale in quota Aic, parlando al Processo del lunedì su Raisport. "Quella in cui ci troviamo è una situazione che non esiste da adesso. Questa, però, non è la normalità. Forse lo è in Italia, ma non all'estero. È arrivato il momento di dire basta. A ogni calciatore è accaduto di essere contestato in carriera. Quando è accaduto a me ho provato una sensazione di umiliazione", ha aggiunto Perrotta, commentando gli episodi di violenza della scorsa settimana, che sono culminati con l'aggressione di un gruppo di ultrà ad alcuni giocatori del Cagliari. Perrotta, per rompere quei legami tra tifoserie e squadre, ed evitare situazioni di confronti particolarmente aspri, ha lanciato l'idea di introdurre sanzioni disciplinari nei confronti dei calciatori che vanno sotto la curva a discutere con le rispettive tifoserie. "Quando le cose non vanno bene - ha sottolineato l'ex azzurro - i primi a soffrire siamo noi calciatori. Si deve riflettere sul fatto che i giocatori sono persone normali. Spesso si sentono e si legge di rapporti fra tifoserie e società, in questo i calciatori non hanno colpe". "Sarebbe bello se fossero identificati i vandali negli stadi - ha osservato -: con le tecnologie di oggi, non penso sia impossibile individuare i responsabili".