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Nba, ultimatum Durant respinto dai Nets

La proprietà ha respinto la richiesta della superstar di Brooklyn, che aveva posto l'esonero del coach Steve Nash come condizione per restare

NEW YORK (Stati Uniti) - Prosegue la guerra verbale tra la superstar dei Brooklyn Nets, Kevin Durant, e l'imprenditore e filantropo taiwanese con cittadinanza canadese Joe Tsai, cofondatore dell'Alibaba group e proprietario della franchigia. Lo scorso giugno Durant aveva chiesto di andarsene, nonostante l'anno scorso avesse firmato un rinnovo quadriennale. Poi, in un incontro recente con Tsai a Londra, aveva aperto alla possibilità di rimanere, fissando peò una condizione: l'esonero di coach Steve Nash e del general manager Sean Marks.

La risposta all'ultimatum

Due volte campione Nba con i Golden State Warriors, Durant aveva specificato di non credere più nella validità delle scelte del duo alla guida, per questo aveva specificato "o io o loro". L'ultimatum è stato respinto con un tweet da Tsai: "Il nostro front office e lo staff tecnico hanno tutto il mio supporto. Le decisioni che prenderemo saranno nell'esclusivo interesse dei Brooklyn Nets". Il cestista aveva manifestato il proprio malcontento dopo l'eliminazione dei Nets al primo turno dei play off, a opera dei Boston Celtics. In precedenza Brooklyn aveva chiuso la stagione regolare con un record di 44-38, dopo aver ceduto l'altra superstar James Harden ai Philadelphia 76ers e aver fatto a meno in molte occasioni di Kyrie Irving a causa del suo status di non vaccinato per il Covid.

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