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Nba, ripresa in discussione: alcuni giocatori si oppongono

EPA

Kyrie Irving guida l'ammutinamento contro la ripartenza, le cui motivazioni sarebbero legate alle manifestazioni anti-razzismo

NEW YORK (Stati Uniti) - Una clamorosa rivolta di alcuni giocatori rischia di mandare in fumo il piano della ripresa della Nba. Inizialmente franchigie e giocatori avevano dato l'ok per la ripartenza il 31 luglio al Disney World Resort di Orlando. Tra questi anche Kyrie Irving, stella dei Brooklyn Nets, che però nella giornata di ieri, venerdì 12 giugno, avrebbe organizzato una videoconferenza con circa 200 colleghi per opporsi alla ripresa. Un vero e proprio ammutinamento le cui motivazioni sarebbero legate alla questione razzismo e alle manifestazioni andate in scena dopo la morte di George Floyd, alle quali hanno preso parte diversi giocatori. A confermarle la domanda che si sarebbe fatto uno dei giocatori durante la riunione: "Partecipiamo alle marce e alle proteste e poi lasciamo le nostre famiglie in questi tempi di paura e incertezza per riunirci in un posto dove non ci saranno nemmeno i proprietari delle squadre. Che senso ha?". I media americani riferiscono che anche Donovan Mitchell, Carmelo Anthony e Dwight Howard sarebbero favorevoli all'ammutinamento.

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