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Nba, Kerr e Curry lanciano Popovich in politica: «Lo vogliamo al posto di Trump»

I Warriors si sbilanciano candidando l'allenatore degli Spurs per le elezioni del 2020

TORINO - Dopo l'istrionico e discutibile Trump, un'icona della fermezza e dell'integrità come Gregg Popovich. Sembra essere questo il ragionamento che inizia a prendere piede nel mondo Nba che in più di un'occasione ha espresso il suo forte malcontento per la presidenza attuale. Per determinare chi possa essere il suo successore c'è ancora molto margine (le prossime elezioni sono nel 2020) ma i Warriors non vogliono perdere tempo e hanno deciso di lanciare subito il proprio endorsement nei confronti dell'allenatore degli Spurs. «Ci sono tutte queste battute su una possibile candidatura di Popovich - ha spiegato l'allenatore di Golden State Steve Kerr -. Io lo voterei di sicuro, sarebbe un ottimo presidente. Sono convinto, scherzi a parte, io lo voterei. Secondo me un presidente deve avere onestà e integrità, sono sicuro che lui le garantirebbe». Anche Stephen Curry, la stella più luminosa dei campioni Nba, è sulla stessa lunghezza d'onda: «Lui è grande in Nba e penso che lo sarebbe anche alla guida degli Stati Uniti». C'è chi sogna anche un ticket Popovich-Kerr, al punto che è stato inaugurato il sito www.popovichkerr2020.com per lanciare la doppia candidatura. Una boutade? Solo fantapolitica? Lo si diceva anche della campagna di Trump e poi sappiamo com'è andata a finire...

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