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Ndour, che tegola! E Brescia va in corto. "Ma non siamo vinti"

La Germani ha giocato tutta la stagione con poche rotazioni, ora diventa ancora più difficile

Se già prima serviva un'impresa, adesso per la Germani siamo entrati nel campo dei miracoli. E la Segafredo Virtus Bologna è più che mai la grande favorita per lo scudetto. L'infortunio alla coscia subito da Maurice Ndour, per il quale la serie finale è già terminata, accorcia ulteriormente le rotazioni della squadra bresciana che per tutta la stagione ha ruotato a otto con qualche minuto qua è la per Mobio, che adesso si ritrova ad essere il primo cambio dei lunghi con Burnell catapultato in quintetto per dare una mano a Bilan sotto canestro.

La tegola Ndour

La partita di giovedì sera ha messo in mostra una Germani coraggiosa, tignosa, di personalità, capace di stare avanti alla Segafredo Arena per trequarti di gara (anche con margini in doppia cifra) e di tenere botta anche senza Ndour, infortunatosi a 50" dalla fine del terzo quarto. La squadra di Dusko Ivanovic si è imposta solo negli ultimissimi possessi. Se sull'errore di Pajola, su un tiro da 3 a 8" dalla fine, il rimbalzo fosse finito nella mani dei biancoblù, anziché in quelle di Cordinier, Brescia avrebbe tirato per vincere. È invece 1-0 Bologna, trascinata dai 29 punti di Shengellia in 29' e i 19 di Morgan. Stasera alle 20.30 si replica nell'arena bolognese. «Senza Maurice si fa durissima - dice Poeta - ma non ci daremo per vinti fin che avremo una possibilità di giocarci questo scudetto». La città ci crede ancora e ieri, a poche ore dall'apertura della vendita libera dei biglietti, in poche ore è stato decretato il sold out per gara 3 di martedì.

Le parole di Mauro Ferrari

Il patron Mauro Ferrari elogia i suoi: «Sono stati epici. Non c'è controprova, ma la sensazione è che con Ndour in campo l'avremmo vinta noi». Da Bologna ribattono ricordando che oltre a Polonara, coach Ivanovic ha dovuto rinunciare anche a Clyburn. Che potrebbe dover dare forfait anche stasera. Ma è indubbio che la panchina dei vice campioni d'Italia è molto più lunga e oltre all'intensità difensiva di Pajola e Hackett, che si sono alternati nello sfiancare il playmaker della Germani Nikola Ivanovic, anche il contributo di Diouf (canestri in momenti delicati del match) e Akele non è stato affatto banale. Il patron dei bolognesi Massimo Zanetti ha utilizzato la metafora della "pantera nera, che ha tirato fuori gli artigli. È stata una bella partita, faccio i complimenti a Brescia che ha giocato molto bene, stiamo affrontando degli avversari veramente molto forti».

L'elogio al pubblico

Zanetti ha avuto parole al miele anche per il pubblico, «il nostro bellissimo pubblico». Un sold out da quasi 10.000 spettatori, che quasi certamente si ripeterà anche questa sera. Le V nere hanno la grande occasione di ipotecare il diciassettesimo scudetto di una storia da Juventus dei canestri. Andare sul 2-0 vorrebbe dire recarsi nella bolgia bresciana con una buona dose di serenità e ancora più consapevolezza. E pensare che dopo la vittoria di Milano in gara 2 di semifinale a Bologna, nella piazza bianconera si stavano già aprendo i processi. Belinelli e compagni sono invece riusciti a vincere tre partite di fila: due a Milano e quella con Brescia, che arrivava alla finale scudetto con una dote di quattro vittorie in quattro trasferte di playoff. E ora la Virtus vede il titolo sempre più vicino.

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