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L’Olimpia che pensa all’Europa, Pozzecco e l’Italia

L’Olimpia che pensa all’Europa, Pozzecco e l’Italia CIAMILLO
La Coppa Italia, la Nazionale e la Next gen Cup hanno portato intanto un po’ di fiducia agli osservatori appassionati del basket italiano

Un allenatore può motivare in ogni modo, ma alla fine dovrebbe entrare nella testa dei giocatori. È evidente, dalle ultime partite, che la Virtus ormai abbia accantonato qualsiasi proposito europeo. E forse non a caso coach Ivanovic dopo la passata presa in Coppa Italia aveva lanciato una parola che sembrava irreale, lontanissima: scudetto. Di contro, Milano d’Europa gioca con un altro piglio in Eurolega. E qualcuno potrebbe pensare perché può inserire tutti gli stranieri. Ma come sempre in questa stagione, ne ha due fuori per infortunio. Tutto questo si traduce in approccio, convinzione per l’intera partita che cambia. Ha ragione Messina a sottolineare Beli perso in transizione, perché non puoi concedere tre metri al miglior tiratore puro che l’Italia abbia avuto negli ultimi 20 anni (cresciuto quando c’erano i Basile, I Myers e altri come esempi visivi,perché anche questo manca ai nostri giovani). Ma c’è anche dell’altro, deve esserci se Milano è così alterna e se cambia così tanto il rendimento tra una versione e l’altra. 

L'urlo di Pozzecco

La Coppa Italia, la Nazionale e la Next gen Cup hanno portato intanto un po’ di fiducia agli osservatori appassionati del basket italiano. Giovani emergenti e ce ne sono. Tra i senior prontissimi per la Nazionale, nelle giovanili per portare altre medaglie giovanili (l’anno scorso ci fu l’argento mondiale U17) e per diventare in futuro grandi giocatori. E intanto i 220 centimetri assai mobili di Suigo non li abbiamo avuti spesso. Se non mai. Abbiamo parlato più volte di NIL (il contratto di immagine Name Image Likeness) che ne porterà moltissimi nei college. Mentre si aspetta una reazione a livello Fiba, una voce è diventata un urlo: il ct Pozzecco si appresta nell’Euro 2025 all’ultimo valzer. Lo dicono tutti e già si fanno i nomi dei successori, da Djordjevic che è sempre di moda, a Banchi. Potrebbe esserci anche grandi sorprese, invece. Ma più che altro c’è un Europeo da giocare e se Poz portasse l’Italia a un grande risultato? Piuttosto, se l’urlo è troppo forte per non essere reale, Poz ha anche un’alternativa: portare all’Europeo una Nazionale giovane, futuribile, con 3-4 veterani e stop. Se andasse bene sarebbe un eroe, non andasse, avrebbe comunque aperto come si deve un ciclo. 

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