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Basket, Spagnolo novità d’Italia: “Al Mondiale mostrerò cosa so fare”

Il playmaker parla del debutto in un grande torneo e poi dell'Alba Berlino: "L'obiettivo è godersi il presente"

Matteo Spagnolo fotografa dall’aereo, poi dall’hotel, dal campo a Shenzen, è tutto nuovo del resto per la vera novità dell’Italia che fa stropicciare gli occhi. «Non ero mai stato in Cina eppoi il mondo è diverso, è bello girarlo. Sto scoprendo altre usanze, altri tipi di cibo». Matteo, 20enne con la maturità di chi ha lasciato Brindisi a 13 anni per inseguire il sogno e poi a 15 è volato al Real a Madrid. La maturità di un ventenne audolto per cui il ct Pozzecco, scherzando nello strepitoso podcast di Melli&Datome ha detto che gli affiderebbe la figlia.

Matteo, immaginava di ritrovarsi a Shenzen, tra i 12 per i Mondiali di Manila?

«Nulla è mai scontato, sapevo comunque di poter giocare le mie carte. Ho ambizione e lavoro duro».

Si è ritagliato un ruolo importante: entra e cambia le partite. Impressionano le sua letture nella medesima azione. Come riesce?

«Non saprei, mi sembra di essere abbastanza naturale. Diciamo che mi aiuta avere un allenatore come Pozzecco che dà tanta fiducia. E qusti compagni».

Quali sono le caratteristiche di questa Italia?

«Io credo che sia lo spirito, il fatto che stiamo bene assieme ci aiuta a sostenerci a vicenda. Sappiamo di non essere i più forti individualmente, nemmeno atleticamente, tantomeno fisicamente. Però giochiamo una pallacanestro bellissima, di condivisione, movimento, ritmo. E non molliamo».

Lei è cresciuto in modo esponenziale in stagione, dopo aver scelto sempre un passo alla volta. Maturazione più fisica o tecnica?

«Ho cercato di migliorare entrambi gli aspetti, fondamentali per giocare ad alto livello. E poi ho curato la parte difensiva, nel corso degli anni e ancora con Lele Molin ne ho colto l’importanza. Ma devo crescere molto».

Triennale all’Alba dove avrà spazio in Eurolega. Alba che è un trampolino importante, ha dimostrato Fontecchio. Significa che ha lasciato il Real? Aveva tante richieste.

«Non è stata una scelta difficile, anzi mi è sembrata in generale la migliore. Un’ottima opportunità, ho parlato anche con l’allenatore. Vero che avevo altre proposte e vero che ho lasciato il Real. Ora sono concentrato sulla nazionale, poi sull’Alba, una società dove si cresce. Lo spazio in Eurolega bisogna sempre ritagliarselo. Ne ho parlato anche con Gabriele, Procida, che mi ha dato informazioni solo positive. Il fatto che ci sia lui è un punto a favore».

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