BRASILIA (Brasile) - "Papa Francesco ha detto ieri che l'Amazzonia è sua, è di tutto il mondo, e io in quel momento ero riunito con l'ambasciatore argentino: il Papa è argentino, ma Dio resta brasiliano". Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, interrogato sul documento "Cara Amazzonia", pubblicato dal Pontefice in base ai lavori del sinodo sulla foresta tropicale dello scorso ottobre, ha risposto col sorriso ai cronisti che lo aspettavano, come ogni mattina, davanti al Palazzo de Alvorada, residenza del capo dello Stato a Brasilia. Poi una stoccata a Greenpeace: "Chi sono quelli di Greenpeace? Cos'é quella porcheria che chiamano Greenpeace? E' solo spazzatura. Suvvia, un'altra domanda...". Interrogato sulle critiche espresse dal gruppo ambientalista sul Consiglio dell'Amazzonia, del quale non faranno parte i governatori degli Stati nei quali si trova la parte brasiliana del "Polmone della Terra", il presidente ha detto che "se vogliamo includere (nel Consiglio) i governatori, i responsabili delle grandi città, ecc, allora alla fine ci saranno 200 tizi. E lo sapete cosa risolveranno? Un bel niente", aggiungendo che "ovviamente non prenderemo decisioni sugli Stati dell'Amazzonia senza parlare con i governatori e con i Parlamenti di ogni Stato".