Dal 1995, anno della sua istituzione, il 16 novembre si celebra la Giornata internazionale della tolleranza, un'iniziativa voluta dall'Unesco con l'obiettivo di ricordare la Dichiarazione universale dei diritti umani, redatta dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Da 26 anni vengono organizzati numerosi eventi per promuovere questa giornata e il più famoso è l'Universal Tolerance Cartoon Festival di Drammen, in Norvegia. Il 16 novembre è anche l'anniversario della nascita del Mahatma Ghandi (quest'anno, il 125°): sempre nel 1995, infatti, è stato inoltre creato l’Unesco-Madanjeet Singh prize for the promotion of tolerance and non-violence, un riconoscimento per persone, enti ed organizzazioni che si sono distinti con attività significative di genere artistico, culturale o scientifico nella promozione della tolleranza e della non violenza.

Cosa intende l'Unesco con "tolleranza"

Il termine "tolleranza", nell'accezione voluta dall'Unesco, non intende soltanto il dovere morale di ogni singolo individuo, ma anche e soprattutto quello degli Stati nazionali, attraverso un sistema legislativo che tuteli i diritti umani, di contrastare qualsivoglia forma, per l'appunto, di "intolleranza". In altre parole, la tolleranza è racchiusa nei concetti di reciprocità, armonia nella differenza e riconoscimento dell'identità complessa di persone, gruppi o Paesi: un popolo può definirsi tollerante nel caso in cui rispetti, accetti e stimi l'idea altrui, anziché reprimerla, odiarla, combatterla. Ecco i 4 principi base della tolleranza: individuazione (ognuno diviene consapevole delle differenti esperienze e caratteristiche degli altri), riconoscimento (la curiosità sui differenti stili di vita, opinioni, atteggiamenti, idee degli altri), incontro (l'ascolto attivo porta alla consapevolezza che i modi di vivere altrui hanno la stessa importanza del nostro), scambio (la condivisione di pensieri, emozioni e atteggiamenti).