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Per l'Isis il Coronavirus è un flagello inviato da Dio: "Colpisce apostati e infedeli"

Per tale ragione si sarebbe accanito contro Occidente e Iran sciita. Poi la raccomandazione ai fedeli musulmani: "Non entrate nelle zone colpite dal virus"

BEIRUT (LIBANO) - Nell'ultimo numero di Naba, la rivista elettronica dello "Stato islamico", si legge che il Covid-19 è "un tormento mandato da Dio a chiunque egli voglia". Ne sono convinti i leader dell'Isis, secondo cui, dunque, il Coronavirus non sarebbe altro che "un flagello di Dio inviato a infedeli e apostati". Per tale ragione, perciò, avrebbe colpito principalmente Occidente e Iran sciita, uno dei principali focolai in Asia. Poi la raccomandazione ai fedeli musulmani: "Non devono entrare nelle zone colpite dal virus". E coloro che sono stati contagiati "non devono uscire dalle zone colpite" dalla pandemia.

NYT: "Coronavirus, New York peggio di Wuhan o della Lombardia"

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