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Morelli, una rete con la Samp e il sogno di rilevare il Genoa

Marco Canoniero

Ala destra prima e imprenditore poi, l'ex calciatore nato in Liguria il 24 marzo 1946 ha legato la propria esistenza al derby di Genova. Nello stesso giorno le donne si recarono per la prima volta alle urne in 1.469 comuni di tutta Italia per le elezioni amministrative

Da calciatore ha segnato una rete in Serie A con la maglia della Sampdoria, da imprenditore ha tentato in più occasioni di rilevare il Genoa. Corrono sul filo del derby di Genova, per lo più, la carriera e la vita di Giancarlo Morelli, nato il 24 marzo 1946 proprio nel capoluogo ligure. Ala destra cresciuta nelle giovanili del piccolo club del Pontedecimo, disputa i primi anni da professionista in Serie C con le maglie di Prato, Perugia e Pistoiese, per sbarcare nel 1967 nella Sampdoria. In blucerchiato, dopo una prima stagione senza presenze, esordisce in Serie A il 3 novembre 1968 in occasione della sconfitta esterna contro la Roma, riuscendo complessivamente a raccogliere 30 presenze prima di essere ceduto al Taranto in Serie B. Nel 1976, dopo due brevi esperienze con Novara e Spezia, fa nuovamente ritorno nella città natale, ma questa per vestire la maglia del Genoa, con cui scende in campo in una sola occasione. Cessata l'attività agonistica, ha intrapreso quella di agente immobiliare e da imprenditore ha provato due volte a rilevare il club rossoblù: nel 1997 fu infatti il referente italiano della cordata lussemburghese-monegasca, guidata dal finanziere parigino Patrick Perrin, che cercò di rilevare la società da Aldo Spinelli, mentre nel 2002 fu invece coinvolto senza successo nel gruppo facente capo all'ereditiera Andreina Ivaldi e al dirigente Geremia Armienti.

Donne alle urne in 1.469 comuni di tutta Italia

Domenica 24 marzo 1946 rappresentò, per un ampio numero di donne in tutta Italia, la prima occasione per recarsi alle urne. Nell'immediato dopoguerra, infatti, furono rinnovate le amministrazioni comunali di tutti i capoluoghi di provincia, con la sola eccezione di Bolzano e Gorizia, dove si votò nel 1948, e della Zona A del Territorio Libero di Trieste, in cui le elezioni si tennero nel 1949. Si trattò delle prime elezioni dopo la caduta del fascismo e furono dunque rinnovate tutte le amministrazioni municipali, dopo che i comuni erano stati retti da sindaci e giunte provvisorie nominate dall'Amgot al Sud e dal Cln al Nord. A causa dello stato di devastazione in cui si trovava il territorio nazionale, la data di svolgimento fu demandata alla determinazione dei singoli prefetti, e variò da marzo fino all'autunno: il 24 marzo, nello specifico, si recarono alle urne i residenti di 1.469 comuni italiani: tra questi i principali furono Asti, Novara, Vercelli, Como, Padova, Venezia, Savona, Bologna, Siena, Ancona e Campobasso.

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