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Il "Torero Camomillo" che esordì nella Juventus

/Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

Il soprannome dell'attaccante Silvino Bercellino, nato il 31 gennaio 1946, deriva dal titolo di una celebre canzone dello Zecchino d'Oro. Quello stesso giorno, grazie a 19 infermiere, nasce a Milano quella che oggi è conosciuta come Associazione Regionale Lombardia Infermieri

Per lui, abituato ad estraniarsi dal gioco per lunghi tratti della partita e poi colpire all'improvviso, è stato coniato il soprannome di “Torero Camomillo”, dal titolo di una canzone dello Zecchino d'Oro particolarmente in voga all'epoca. Silvino Bercellino, nato a Gattinara il 31 gennaio 1946,  attaccante tecnico e cinico, è cresciuto nelle giovanili della Juventus con cui esordì in prima squadra nella stagione 1963/1964 contro il Milan. Una prima volta da incorniciare, dato che realizzò la rete del momentaneo 1-1 a 10' dalla fine. Dopo aver trascorso l'annata successiva in Serie B con il Potenza, segnando 18 gol in 34 partite, ritornò alla Juventus nella stagione 1965/1966, in cui disputò 10 partite e realizzò 6 reti. Nonostante l'ottima media-gol, però, Bercellino non trovò mai spazio con continuità all'interno della rosa bianconera, al punto da vivere i successivi campionati tra Serie A e B con le maglie di Mantova e Palermo. Concluse infine la carriera vestendo la casacca della Biellese, squadra che allenò anche nella stagione 1983/1984.

Infermiere unite a Milano per lo sviluppo della professione

Lo scopo era quello di promuovere lo sviluppo della professione infermieristica ed elevare il livello culturale delle proprie associate: con questo intento, il 31 gennaio 1946, diciannove infermiere costituirono l’associazione “Umberto di Savoia Principe di Piemonte e luogotenente generale del Regno”. Con il passaggio da monarchia a repubblica, nell’aprile del 1947 la denominazione fu modificata in “Associazione Repubblica Italiana”: parallelamente, questa realtà lombarda aveva contribuito anche alla nascita della CNAIPASV, la “Consociazione Nazionale delle Infermiere Professionali e delle Assistenti sanitari visitatrici” (l’attuale CNAI), di cui era diventata associazione provinciale. Il legame sempre più stretto con questa realtà portò a una nuova evoluzione del nome in “Associazione Provinciale di Milano infermiere professionali, assistenti sanitarie visitatrici, vigilatrici d’infanzia”, ma è solo con gli anni ’70 che l’associazione assunse l’attuale nome passando da “Associazione Regionale delle Professioni Infermeristiche” ad “Associazione Regionale Infermiere-Infermieri e altri operatori sanitario-sociali”, conosciuta anche come ARLI (Associazione Regionale Lombardia Infermieri).

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