La morte di Jorge Mario Bergoglio segna l’avvio di una fase di transizione per la chiesa cattolica in attesa del nuovo conclave (ovvero la grande riunione per l’elezione del nuovo Papa). Una fase di transizione che prevede delle tappe precise. È compito del Camerlengo, in periodo di sede vacante, curare e amministrare i beni e i diritti temporali della Santa Sede, con l’aiuto dei tre cardinali assistenti, premesso, una volta per le questioni meno importanti, e tutte le volte per quelle più gravi, il voto del Collegio dei Cardinali.
Come funziona il conclave
Il conclave viene convocato dal presidente del Sacro Collegio dei cardinali all’annuncio della morte del Pontefice. Generalmente, si tiene entro 20 giorni nella cappella Sistina, in Vaticano. Sono 135 i cardinali elettori che hanno diritto di partecipare alle votazioni per il successore di papa Francesco. Per avere il nuovo Pontefice serviranno i due terzi dei voti, il quorum è quindi di 90. Qualora non si dovesse addivenire a una fumata bianca entro 33 votazioni (avvengono quotidianamente due al mattino e due al pomeriggio) si passerebbe a un ballottaggio, con votazione ristretta ai due cardinali con il maggior numero di voti nell’ultimo scrutinio. Il conclave ha inizio tra il 15° e il 20° giorno dalla morte del Papa, spazio di tempo considerato necessario perché i cardinali elettori possano giungere da tutto il mondo. La prima data utile è quindi quella del 5 maggio, ma qualora i cardinali elettori dovessero essere tutti a Roma e d'accordo tra loro l'avvio del Conclave potrebbe essere anticipato.