«Le Olimpiadi di Milano-Cortina? Un traguardo difficile ma un po’ meno impossibile». Federica Brignone scava con il pensiero, le parole e il sorriso nei meandri di un futuro ancora nebuloso alla ricerca di granelli di ottimismo per il proseguo della sua carriera sugli sci. Speranzosa ma pure coscienziosa: «Ho un obiettivo enorme ma che non andrà mai a scapito della salute come persona, che è molto più importante di una gara. Sono fiduciosa». La campionessa valdostana non vende illusioni ma coltiva speranze. A due mesi esatti dal terribile infortunio ai campionati italiani in Val di Fassa - frattura scomposta pluriframmentata del piatto tibiale e della testa del perone della gamba sinistra, lesione legamentosa del compartimento mediale del ginocchio e rottura del legamento crociato anteriore - ieri la Brignone, in seguito ad una tac e ad una risonanza magnetica, ha potuto annunciare, tramite il suo staff medico presente in conferenza al JMedical di Torino, che non servirà un’altra operazione al legamento crociato.
Le parole di Panzeri
Un passaggio cruciale nell’ottica di un possibile recupero per i Giochi 2026. Finendo di nuovo sotto i ferri, ogni possibilità di rientro si sarebbe dissolta. «Il crociato non ci dà preoccupazione e ad oggi possiamo escludere un intervento - ha affermato il dottor Andrea Panzeri, responsabile medico Fisi, affiancato dal Luca Stefanini (direttore generale JMedical) e Federico Bristot (area fisioterapica JMedical) -. Il decorso al JMedical prosegue regolare, anzi meglio del previsto. Adesso il prossimo step: caricare sempre di più e abbandonare, entro un mese, le stampelle. La stabilità è buona, bisogna prevenire la rigidità articolare e mantenere il tono muscolare. Federica è esemplare per spirito di sacrificio e autodisciplina. Lei sa di quanto tempo avrà bisogno per allenarsi, ma occorrerà capire cosa sentirà al ginocchio quando tornerà a deambulare e a correre. Gli sportivi hanno un concetto di fatica e dolore molto alto».
Brignone: "Sono stati due mesi complessi"
Ad ascoltare le parole del dr. Panzeri, Brignone ha il volto più disteso: «Sono stati due mesi complessi e veloci. Lavoro cinque ore tutti i giorni, con doppia seduta. Non è un infortunio che ha casistiche precedenti. Purtroppo nessuno conosce i tempi di recupero. Voglio camminare il prima possibile. Sono stata paziente, ora mordo il freno perché le cose vanno meglio. Da qui alla prossima stagione c’è tempo ma non così tanto. Quando appoggerò il piede capirò come sto». Federica ha anche svelato come è cambiata la sua vita. «Quello che mi è mancato di più è l’indipendenza nei piccoli gesti: andare al bagno, spostare un piatto dalla cucina al tavolo, farmi un caffè, guidare. Ho dovuto essere assistita in tutto. Ai tifosi dico che proverò con tutta me stessa a tornare alle gare, a esserci alle Olimpiadi. Ho una forte motivazione, le ultime notizie mi confortano, nella mia testa ho ipotizzato delle date. Fosse per me, lascerei già le stampelle. Quando rimetterò gli sci è perché mi sentirò davvero a mio agio».