Il Mondiale si chiude con lo slalom e il trentino può salvare il bilancio azzurro «Attaccherò dall’inizio alla fine, perché un altro quarto posto non mi interessa»
La Redazione domenica 15 febbraio 2015, 11:08
TORINO - Strano destino quello degli slalomisti in questa stagione: per mesi sono stati il settore in crisi, quelli che non riuscivano a sbloccarsi e lasciavano i velocisti a trainare, da soli, la Nazionale. Ora che i Mondiali sono all’atto finale e, una dopo l’altra, sono naufragate tutte le medaglie azzurre, l’ultima carta da giocarsi oggi è proprio lo slalom. Rispetto ai primi appuntamenti di Coppa del Mondo le cose sono cambiate: qualche buona cosa di Patrick Thaler, il ritorno di Giuliano Razzoli su livelli più consoni a un campione olimpico e poi, soprattutto, i podi di Stefano Gross. Adelboden (primo), Wengen e Schladming (secondo) hanno chiarito una volta per tutte che Sabo non è l’emblema sfortunato dello sci italiano, quello che si ferma sempre a un passo dall’impresa. Quell’etichetta fastidiosa rischiava di restargli appiccicata dopo il quarto posto ai Giochi Olimpici di Sochi, a cinque centesimi di secondo dalla medaglia di bronzo. Un piazzamento che Gross non vuole neppure prendere in considerazione a Beaver Creek. «
Arrivare quarto o decimo a un Mondiale non fa nessuna differenza. Non ci sono punti in palio, come in Coppa del Mondo, per cui vale la pena rischiare. O prendo una medaglia o tutto il resto è uguale» chiarisce il campione della Val di Fassa.
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