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L'asfalto dello Stadio dei Marmi, basterebbe poco per salvaguardare tanta bellezza

Una storia raccontata dalla penna di Marco Raffaelli, Giornalista di Storiecorrenti

Quando pronunciamo i nomi di alcuni luoghi dove pratichiamo sport a Roma non serve dire altro.
Biscotto – Ponti – Marmi – Giotto – Ciclabile – Acquedotti – Villa Glori – Caffarella.

Come in un lessico da carbonari ci capiamo subito. Fatica e sgomento hanno un vocabolario che va oltre la toponomastica e racchiude tutto quello che hai fatto nel tuo sport preferito.

L’alba ai Marmi”, ad esempio, per altri che non sono come te sono  parole da inserire su una mappa o peggio una levataccia al mattino. 
Roma è fatta anche di tante zone della fatica, spazi di una comunità che vive e lascia vivere a tutti.  Non c’è esclusione, non c’è barriera, tutt’altro, nella condivisione sta il segreto dell’impresa, se la racconti, la vedi e la misuri con quanto vissuto da altri.
Ma nella Capitale ogni aspetto ha il suo rovescio della medaglia e praticarvi sport è un insieme di puntini da unire al fine di riuscire a costruire un perimetro ma che a volte è tra luci e ombre.

Lo Stadio dei Marmi è un luogo amato da tutti. Spazio inclusivo, palestra a cielo aperto, il luogo che vivi da una vita, lo hai spolpato così come ha fatto lui con te. Ma non lo odi, a volte lo vedi solo da lontano ma sai che come ogni amore prima o poi torni a confrontarti con lui.
In tutte le stagioni lui ti attende, con il caldo e il gelo dell’alba invernale. Tra eventi che lo limitano al pubblico e grandi campioni che ci preparano medaglie olimpiche.

Un giro prezioso metri sul quale abbiamo inanellato orbite faticose e nutrienti al contempo. Non chiediamo molto, ci basta esserci e praticare il nostro sport nel silenzio dello sguardo serafico delle sue statue.
Vorremmo che l’asfalto fosse messo in sicurezza e non dover fare lo slalom tra le auto parcheggiate e le tante buche a terra.
In fondo è un parco e come tale andrebbe rispettato evitando di farlo essere un parcheggio. Sarebbe come lasciare l’auto dentro la Caffarella, chi lo farebbe mai?
Un tempo piazza del Popolo era adibita a parcheggio, le cose cambiano e in pochissimo tempo ci dimentichiamo delle storture a cui eravamo abituati.


Lo stadio dei Marmi – Pietro Mennea fa parte del Parco Sportivo Foro Italico, situato all’interno del complesso monumentale del Foro Italico, a pochi passi dal centro di Roma.
In tutta Europa un luogo con una storia di 90 anni alle spalle sarebbe a pagamento e protetta da ogni incuria, noi la viviamo grazie all’amore per lo sport per tutti.
Lasciatecelo vivere in sicurezza, rifacciamo l’asfalto dove corriamo a tutte le ore, sarà più bello e si sa che dove c’è bellezza c’è crescita e valore per chi lo vive.

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