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Impianti sportivi, Italia all'avanguardia in alcune zone

ANSA

Ben 12 mesi di rilevazione, oltre 1.000 comuni analizzati, più di 11.500 impianti passati in rassegna. Sono alcuni dei numeri del primo censimento e monitoraggio degli impianti sportivi sul territorio, presentato al Coni

TORINO - Ben 12 mesi di rilevazione, oltre 1.000 comuni analizzati, più di 11.500 impianti passati in rassegna. Sono alcuni dei numeri del primo censimento e monitoraggio degli impianti sportivi sul territorio, presentato al Coni, alla presenza del capo dello sport, Giovanni Malagò e al ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Enrico Costa. «C'è da essere molto orgogliosi di quello che vogliamo fare, questa non è una radiografia ma una risonanza magnetica di ultima generazione», spiega Malagò, sottolineando che «mai come in questo periodo in Italia si pratica sport, siamo tra i settori del Paese che crescono. Ma serve anche sapere quali sono le associazioni sportive e dove facciamo sport. Partiamo dalle prime quattro regioni e presto arriveremo a regime con tutte le altre, con un doveroso riconoscimento a Roma e provincia perché si aggancia al tema del dossier olimpico».

POSTI ALL'AVANGUARDIA - Nel complesso, «ci sono posti in cui siamo all'avanguardia e altre zone che sono un disastro, frutto di interventi poco logici negli ultimi 50-60 anni», ha chiarito Malagò. L'attività di rilevazione su cui si basa il documento ha interessato nel 2015 quattro regioni pilota: Friuli Venezia Giulia, Toscana, Molise e Calabria. Un lavoro complesso, reso possibile grazie al contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al coinvolgimento e alla collaborazione di tutti i soggetti che sul territorio gestiscono e utilizzano gli impianti: «Questa iniziativa abbraccia il complesso delle mie deleghe - le parole del ministro Costa -, l'impianto sportivo è essenziale come una farmacia o un laboratorio medico, è importante quindi capire dove sono concentrati questi impianti e improntare una politica specifica».

SPESA - Dai 500 mila euro finora stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri secondo una prima approssimazione si calcola una spesa complessiva di 3 milioni di euro per l'intero censimento. Una prima mappatura il cui obiettivo di arrivare finalmente nei prossimi anni ad una lettura globale a livello nazionale che manca dal 1996. Tra le novità di questo nuovo lavoro, la creazione e condivisione di un unico database e di un'unica metodologia di rilevazione, il perfezionamento dei criteri di analisi e classificazione, l'informatizzazione degli strumenti di caricamento e monitoraggio dei dati sono alcuni degli elementi caratterizzanti questo nuovo censimento, affinché si possa innescare un meccanismo di continuo aggiornamento e che dalla semplice "fotografia statica" del momento si crei un vero e proprio "catasto dinamico" degli impianti sportivi. Nel dettaglio, dal documento emerge la seguente quantità di impianti sportivi per regione su 11.508 strutture monitorate: Toscana (6210), Friuli Venezia Giulia (2092), Calabria (2692) e Molise (514), dove il Friuli risulta essere la regione con la più alta media di impianti per mille abitanti (1.70) e la Calabria fanalino di coda (1.36) che però risulta essere la più virtuosa per quanto riguarda la realizzazione di nuovi impianti (ben il 30% costruiti dopo il 2000), al contrario del Friuli, la cui maggior parte degli impianti risale al ventennio 1970-90.

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