LA PARTITA - All'Italrugby, orfana del capitano Parisse, non resta che leccarsi le ferite, nel giorno dell'ultima apparizione al Sei Nazioni di Mauro Bergamasco, il giocatore più longevo nella storia del torneo, che a fine stagione si ritirerà. Dopo un buon primo tempo terminato 13-14, infatti, il XV azzurro resta negli spogliatoi e viene travolto dalla squadra ospite, capace di mettere a segno otto mete e infliggergli un parziale di 7-47. Eppure non passa neppure un minuto di gioco e Haimona sfrutta la prima occasione per portare in vantaggio gli azzurri, segnando subito il 3-0 che esalta gli oltre 65mila spettatori presenti all'Olimpico. Ma la partita del figiano equiparato, n.10 azzurro, finisce subito al 5' (frattura scomposta del radio del braccio destro) e Brunel è costretto a buttare in campo Orquera. Dopo nemmeno due minuti Halfpenny, dai trenta metri, mette tra i pali il calcio piazzato del 3-3. Poi Biagi prende a due mani la touche, Charteris fa fallo e Orquera realizza il 6-3 sul calcio piazzato accordato dall'arbitro Pollock. La risposta dei Dragoni, passa ancora dai piedi di Halfpenny che dai 40 metri segna il piazzato concesso per un'ostruzione azzurra e pareggia i conti (6-6). Ma il pubblico vede un'altra Italia rispetto a quella scesa in campo con la Francia una settimana fa e lo sottolinea incitando il XV di casa. Al 19' però arriva la prima meta gallese (6-11) con Roberts. Ma la prima linea azzurra gioca bene, l'Italia spinge fino a fondo campo e Venditti sfonda la linea rossa realizzando la prima meta casalinga italiana in questa edizione del Sei Nazioni. Poi Orquera concretizza tra i pali il 13-11. Il Galles sa che deve vincere con un ampio margine per sperare ancora di trionfare nel Torneo, ma subisce l'Italia che prova a involarsi con Vunisa. Halfpenny lo ferma, subendo una botta in testa che lo costringe a lasciare il campo stordito. Sul finire del tempo, però, il XV rosso segna con Biggar, il calcio piazzato del vantaggio (13-14). Non male per questa Italia che secondo le intenzioni del coach gallese Gatland doveva essere spazzata subito via. Ma è soltanto un'illusione, perché l'Italia resta negli spogliatoi e il Galles l'eclissa piazzando ben otto mete: con Liam Williams, con North per tre volte, Scott Williams, Webb, e il capitano Warburton. Soltanto l'orgoglio spinge in contropiede Sarto che segna la meta del 18-61, dopo la conferma televisiva del TMO, meta trasformata da Orquera per 20-61. Troppo poco per quest'Italia, che grazie al successo sulla Scozia evita il 'cucchiaio di legnò ma non l'ennesima bastonata nell'anno che conduce ai Mondiali.
LA PARTITA - All'Italrugby, orfana del capitano Parisse, non resta che leccarsi le ferite, nel giorno dell'ultima apparizione al Sei Nazioni di Mauro Bergamasco, il giocatore più longevo nella storia del torneo, che a fine stagione si ritirerà. Dopo un buon primo tempo terminato 13-14, infatti, il XV azzurro resta negli spogliatoi e viene travolto dalla squadra ospite, capace di mettere a segno otto mete e infliggergli un parziale di 7-47. Eppure non passa neppure un minuto di gioco e Haimona sfrutta la prima occasione per portare in vantaggio gli azzurri, segnando subito il 3-0 che esalta gli oltre 65mila spettatori presenti all'Olimpico. Ma la partita del figiano equiparato, n.10 azzurro, finisce subito al 5' (frattura scomposta del radio del braccio destro) e Brunel è costretto a buttare in campo Orquera. Dopo nemmeno due minuti Halfpenny, dai trenta metri, mette tra i pali il calcio piazzato del 3-3. Poi Biagi prende a due mani la touche, Charteris fa fallo e Orquera realizza il 6-3 sul calcio piazzato accordato dall'arbitro Pollock. La risposta dei Dragoni, passa ancora dai piedi di Halfpenny che dai 40 metri segna il piazzato concesso per un'ostruzione azzurra e pareggia i conti (6-6). Ma il pubblico vede un'altra Italia rispetto a quella scesa in campo con la Francia una settimana fa e lo sottolinea incitando il XV di casa. Al 19' però arriva la prima meta gallese (6-11) con Roberts. Ma la prima linea azzurra gioca bene, l'Italia spinge fino a fondo campo e Venditti sfonda la linea rossa realizzando la prima meta casalinga italiana in questa edizione del Sei Nazioni. Poi Orquera concretizza tra i pali il 13-11. Il Galles sa che deve vincere con un ampio margine per sperare ancora di trionfare nel Torneo, ma subisce l'Italia che prova a involarsi con Vunisa. Halfpenny lo ferma, subendo una botta in testa che lo costringe a lasciare il campo stordito. Sul finire del tempo, però, il XV rosso segna con Biggar, il calcio piazzato del vantaggio (13-14). Non male per questa Italia che secondo le intenzioni del coach gallese Gatland doveva essere spazzata subito via. Ma è soltanto un'illusione, perché l'Italia resta negli spogliatoi e il Galles l'eclissa piazzando ben otto mete: con Liam Williams, con North per tre volte, Scott Williams, Webb, e il capitano Warburton. Soltanto l'orgoglio spinge in contropiede Sarto che segna la meta del 18-61, dopo la conferma televisiva del TMO, meta trasformata da Orquera per 20-61. Troppo poco per quest'Italia, che grazie al successo sulla Scozia evita il 'cucchiaio di legnò ma non l'ennesima bastonata nell'anno che conduce ai Mondiali.