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Bea Gonzalez sogna in grande: "Voglio diventare la numero uno"

Nonostante l’età, ha già fatto vedere il suo talento: l’obiettivo è raggiungere la vetta

Nata a Malaga, il 23 novembre del 2001, Bea González Fernández è una delle migliori giocatrici del circuito femminile ed attuale n.5 della classifica World Padel Tour. L’ascesa di Bea, oggi in coppia con la fenomenale Delfi Brea, è ben nota da tempo ed è stata suggellata 10 giorni fa con la vittoria della tappa al Premier Padel P1 di Madrid contro le numero uno Sanchez e Josemaria. Le “Superpibas” sono ormai la terza forza del circuito ed il loro segreto è la grande affinità di coppia ed allegria che hanno sempre in campo, che ormai è diventa contagiosa per il pubblico. Per molti Bea sarà presto la nuova numero uno.

Quali aspettative avete per questa seconda parte della stagione?

«La verità è che viviamo giorno per giorno e quest’anno il livello è veramente alto, oltre che impegnativo e competitivo. Siamo insieme da soli tre mesi e stiamo facendo bene, ma abbiamo ancora molto margine di miglioramento».

Cosa ne pensi di tutti questi circuiti?

«È normale e positivo che ci sia questa espansione internazionale, ma non può valere tutto, non siamo dei robot. Anche il nostro corpo ha i suoi limiti e questo sta già avendo il suo peso sulla maggior parte di noi ragazze».

Su quali giovani punteresti per il futuro?

«Ci sono molte giovani promesse e sceglierei le ragazze che hanno valori come l'umiltà, l'impegno, il rispetto ed il sapere fare squadra».

Outdoor o indoor?

«Ultimamente stiamo lavorando molto all'aperto, anche se dobbiamo adattarci ed essere pronte a giocare su qualsiasi tipo campo e condizione meteorologica».

Parlaci del tuo coach.

«Il nostro allenatore è Jorge Martinez. Ciò che apprezzo di più di lui è il livello di impegno che mette nei confronti di noi ragazze e la sua grande esperienza; è molto attento a tutti gli aspetti del padel e non credo che ce ne siano molti come lui».

Se potessi “rubare” un colpo?

«Lo smash di Arturo Coello!».

Che consigli daresti ad un giocatore amatoriale?

«Lavoro, lavoro e ancora lavoro».

Se non avessi giocato a padel?

«Mi sarebbe piaciuto fare la giocatrice di calcio professionista oppure l’insegnante di educazione fisica nella mia scuola di Málaga, "La Asunción"».

Cosa manca a questo sport per diffondersi nel mondo anglosassone e asiatico?

«Una maggiore diffusione e presenza nei grandi canali televisivi sportivi ed un impegno globale di tutte le federazioni, emulando quanto di buono è stato fatto in Spagna, Argentina, Portogallo e Italia».

Che racchetta usi?

«Gioco con la Astrum Eris, sviluppata e prodotta in Spagna da StarVie ed il suo fantastico team di professionisti. È una racchetta meravigliosa, ha tutto!».

Sogno nel cassetto?

«Non è un segreto, diventare la n.1 con Delfi Brea. Per questo lavoriamo sodo e continueremo a farlo per raggiungere il nostro obiettivo».

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