Di padre in figlia. Il bello del padel è anche questo, perché dentro la gabbia sono sempre di più le famiglie che trovano in questa disciplina sportiva una passione comune. Stefano Di Paola è Istruttore di II livello e sua figlia Giorgia, 11 anni, proviene dal tennis ma ha iniziato a giocare a padel da qualche mese. "Nel 2015 partecipai a un corso di I livello svoltosi al Country club di Palermo e ne sono stato subito attratto – le parole di papà Stefano –. Da quel giorno ho continuato a giocare fino a conseguire il titolo di II livello e a dicembre concluderò il percorso per diventare Maestro Nazionale". Il padel ha estasiato da subito Stefano: "Amo definire il padel uno 'sport a colori' dove i colori sono rappresentati dalle molteplici soluzioni di colpi e gioco. È uno sport divertente, aggregante e di facile comprensione. Devo la mia crescita professionale al mio amico fraterno Alessandro Platania, Presidente del TC Città dei Templi di Agrigento, dove lavoro da 5 anni. La classe dirigente, con a capo Luigi Carraro che sta lavorando benissimo, aiuterà a far sviluppare questa pratica sportiva in maniera incredibile. Ne sentiremo parlare per tanti anni perché il padel sta crescendo in maniera esponenziale in tutta Italia".

Giulia Di Paola e il padel: "Sogno la Nazionale"

Proprio la passione di papà Stefano ha avvicinato la figlia Giorgia al padel: "Inizialmente seguivo tutte le sue lezioni fuori dal campo – le sue parole – poi un giorno incuriosita da come si divertivano le persone, ho voluto provare e mi è piaciuto tantissimo. Qualche giorno fa ho avuto il piacere di conoscere la campionessa di padel Sara D’Ambrogio. Grazie ai suoi consigli sono riuscita a migliorare qualche colpo anche se ho ancora tanto da imparare. Vedendola giocare mi piacerebbe avere la sua facilità e la sua sicurezza nel fare certi colpi. Sogni nel cassetto? Sono ancora piccola e capisco che devo lavorare tantissimo per arrivare a certi traguardi ma la Nazionale credo sia il sogno di tutti i bambini".