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"Nuoto nella m...", incredibile in Inghilterra: decine di atleti ammalati

Getty Images for IRONMAN

Spiacevole episodio durante la tappa inglese del World Triathlon Championship Series e anche a Parigi si teme per le condizioni della Senna in vista delle Olimpiadi: cosa è successo

SUNDERLAND (Inghilterra) - Fatto davvero increscioso quello che ha visto protagonisti i partecipanti al World Triathlon Championship Series tenutosi a Sunderland, all'interno della finestra di qualificazione per i giochi olimpici di Parigi 2024,: 57 atleti si sono ammalati con fortissimi attacchi gastrointestinali e attacchi di diarrea. Il motivo di questo spiacevole problema risale alla prova di nuoto sostenuta in una qualità pessima dell'acqua, inquinata e che, tra l'altro, non aveva superato i test sanitari. L'organo di governo del triathlon in Gran Bretagna aveva garantito che i risultati del campionamento avevano superato i test superando gli standard richiesti, test che però l'agenzia non ha mai pubblicato e si sospetta fossero stati effettuati fuori dello specchio d'acqua dove si sono svolte le competizioni.

Un problema quello delle acque inquinate che rischia di mettere a rischio anche le gare per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. E' infatti sorto un importante problema nelle prove generali delle gare di nuoto sulla Senna che si sono trasformate in una figuraccia internazionale: il fiume è troppo inquinato e la Federazione mondiale di nuoto, dopo l'ennesimo rinvio, ha dovuto annullare la gara preolimpica in programma oggi nella capitale francese.

Acque inquinate, problemi anche a Parigi

La qualità dell'acqua è "al di sotto degli standard accettabili - ha tuonato la Federazione -. Spiace per l'annullamento ma la salute degli atleti deve essere sempre la nostra principale priorità". Insomma una figuraccia e un tema di grande preoccupazione per i Giochi. La Senna, infatti, nelle intenzioni degli organizzatori dovrà essere il centro degli eventi olimpici, "uno stadio all'aperto". Ma la stessa federazione non ha nascosto i propri timori: "Dobbiamo continuare a lavorare con Parigi 2024 e le autorità locali per garantire che siano in atto solidi piani di emergenza per il prossimo anno". In sintesi, serve un piano B. In realtà, se tutto dovesse andare male sarebbe anche previsto l'uso di un bacino artificiale. Si tratta di quello di Austerlitz che, però, è ancora in costruzione. Dovrebbe entrare in funzione quest'anno ma la Federazione sottolinea che "è necessario continuare a lavorare con Parigi 2024 e le autorità locali per garantire che siano in atto piani di contingenza solidi per il prossimo anno".

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