Tuttosport

LIVE

L’impresa di McIlroy: trionfa al Master di Augusta e centra il Grande Slam

L’impresa di McIlroy: trionfa al Master di Augusta e centra il Grande Slam EPA
È il sesto giocatore nella storia capace di vincere tutti e quattro i Major. L’ultimo fu Tiger Woods: i dettagli

 Una giornata speciale quella di domenica 13 aprile per Rory McIlroy, numero due mondiale. Ha vinto con 277 colpi (-11) l’89ª edizione del Masters Tournament, primo major 2025 disputato sull’iconico percorso dell’Augusta National, ad Augusta in Georgia, ritagliandosi un posto ancora più di rilievo nella storia del golf. È infatti diventato il sesto giocatore a completare il “Grande Slam”, imponendosi in tutti e quattro i Major, impresa riuscita solo a cinque grandissimi prima di lui: Gene Sarazen, Ben Hogan, Gary Player, Jack Nicklaus e Tiger Woods. Il nordirlandese (72 66 66 73) ha conquistato il titolo superando con un birdie alla prima buca di playoff l’inglese Justin Rose (277 - 65 71 75 66), con il quale aveva concluso alla pari la gara. Al terzo posto con 279 (-9) Patrick Reed, uno dei numerosi membri della LIV Golf in campo, al quarto con 280 (-8) Scottie Scheffler, numero uno del World Ranking e campione uscente, al quinto con 281 (-7) Bryson DeChambeau, anche lui nella Superlega Araba, e il coreano Sungjae Im, e al settimo con 282 (-6) lo svedese Ludvig Aberg, due top ten in due Masters disputati (runner up nel 2024). 

L'impresa di McIlroy

Sono state molto difficili le nove buche finali per Rory McIlroy, che forse ha rivisto i fantasmi del 2011, quando, leader dopo 54 buche con quattro colpi di margine, finì 15° dopo un ultimo giro in 80. A metà round sembrava in assoluto controllo e con gli altri ben distanziati, ma tra la buca 11 e la 14 ha perso quattro colpi (due bogey, un doppio bogey) e ha rimesso in corsa Rose, che è ricorso a un grande recupero nelle ultime otto (sei birdie contro due bogey). L’impresa all’inglese non sarebbe bastata perché sul tee della 18 era due colpi dietro, ma McIlroy gli ha concesso il playoff con un bogey (contro un birdie), salvo poi rimediare con la prodezza alla buca supplementare e conquistare il quinto Major a distanza di quasi 11 anni dal quarto. Il nordirlandese ha firmato il Masters all’età di 35 anni, 11 mesi e 9 giorni e al 17° tentativo, secondo solo a Sergio Garcia che è andato a segno nel 19°: «È certo il giorno più bello nella mia vita di golfista – ha detto – e non posso dire di non essermi tolto un peso. Nei commenti su di me c’era sempre un “però” che riportava a questa lacuna sotto il profilo del risultato. Lo dedico anche al me stesso del 2011 quando persi in modo rocambolesco compiendo un pessimo ultimo giro». «Ho sempre ringraziato i grandissimi che facevano il tifo per me, ma non per questo – ha proseguito Rory - la pressione diminuiva, anzi…». 

Le parole di McIlroy

McIlroy è stato il terzo a rimontare sette colpi di ritardo accusati nel primo round dopo Nick Faldo (1990) e Tiger Woods (2005) e con lo stesso Faldo è stato l’unico a indossare la “Green Jacket” dopo un doppio bogey, o peggio, alla buca iniziale del giro finale: «Paradossalmente – ha concluso – l’errore in avvio mi ha calmato i nervi». Ha siglato il 29° titolo sul PGA Tour alla 263ª partecipazione che gli ha permesso di consolidare la leadership nella graduatoria della FedEx Cup, di recuperare quasi 1,5 punti a Scheffler in quella mondiale e di ricevere un assegno di 4.200.000 dollari su un montepremi di 21.000.000 milioni di dollari. A Rose sono andati 2.268.000 dollari. Non c’erano azzurri in gara.

Abbonati a Tuttosport

L'edizione digitale del giornale, sempre con te

Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi