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Ferrari, vent'anni di storia di Ginnastica e dell'Italia. Grazie Vanessa

Ferrari, vent'anni di storia di Ginnastica e dell'Italia. Grazie Vanessa EPA

Un ritiro che era nell'aria da tempo. Dall'oro Mondiale all'argento delle Olimpiadi, l'incredibile parabola di una delle atlete azzurre più grandi di sempre

Le indiscrezioni che ormai da mesi si susseguivano e lasciavano intendere un ritiro dalle scene di Vanessa Ferrari, colei che ha fatto la storia della ginnastica artistica italiana negli ultimi 20 anni, hanno trovato conferma ieri. La 34enne atleta di Orzinuovi ha dato ufficialità allo stop definitivo in un’intervista a BresciaOggi: «Sto annunciando il ritiro ora. Lo avevo già deciso prima di Parigi: quella parigina sarebbe stata l’ultimo atto della mia vicenda agonistica. Desideravo fosse il finale della mia carriera. Mi spiace non sia stato così ma è arrivato il momento di dire basta e, credetemi, sono serena. Fisicamente gli infortuni si stanno facendo sentire. Sono orgogliosissima della mia carriera, di quello che sono riuscita a fare in tempi in cui in Italia era tutto molto difficile per la ginnastica e non si pensava affatto di arrivare fino a quel punto. Si capirà col tempo cosa accadrà, cosa potrò fare, servirà tempo per comprenderlo ma di certo ci sarà sempre la ginnastica nella mia vita». La vita sportiva di Vanessa Ferrari, tanto determinata quanto fragile, è stata a dir poco ricca. Di successi eclatanti, come l’oro mondiale del 2006 ad Aarhus in Danimarca e l’argento olimpico di Tokyo nella sua quarta partecipazione ai Giochi nel corpo libero, e ancora quattro i titoli europei nella sua personale bacheca, sei Coppe del Mondo e 22 titoli italiani. Purtroppo anche di molti infortuni e ben nove interventi chirurgici. Ogni volta Vanessa ha saputo superarli e riproporsi al vertice confermando i suoi soprannomi di “Farfalla” di Orzinuovi e “Cannibale”. Tra i tanti primati detiene anche quello di prima ginnasta azzurra ad aver eseguito lo Tsukahara avvitato "Silivas", un doppio salto indietro raccolto con doppio avvitamento. La rassegna parigina non l’ha vista protagonista a causa di un infortunio al polpaccio, l’ennesimo. Lascia un’eredità sportiva pesante che però, proprio nel solco da lei tracciato ha visto crescere altre grandi atlete, come proprio l’Olimpiade di Parigi 2024 ha dimostrato con le prove di Alice D’Amato e Manila Esposito che si sono messe al collo rispettivamente un fantastico oro, il primo di sempre per l’Italia femminile alle Olimpiadi, e un bronzo nella trave.

Ferrari, le parole di Casella

Così Enrico Casella, direttore tecnico della nazionale di ginnastica artistica femminile e allenatore storico di Vanessa Ferrari: «Smette la più grande ginnasta italiana di tutti i tempi, senza ombra di dubbio – ha sottolineato -. Senza gli infortuni avrebbe sicuramente vinto molto di più ma da ogni problema fisico è sempre tornata con una forza e una determinazione straordinarie. I ricordi più belli con lei? Tra tanti ne scelgo due: il titolo iridato nell'All-around del 2006 a neanche 16 anni e l'argento olimpico di Tokyo. Sapevamo un po' tutti, dopo l'infortunio che le ha impedito di gareggiare a Parigi, che si sarebbe ritirata. Era inevitabile, abbiamo aspettato che desse l’annuncio, come è giusto che sia. Di sicuro resterà nel nostro mondo, ci sono dei progetti per farle iniziare una carriera da allenatrice, anche perché sarebbe un peccato sprecare le conoscenze di Vanessa. In passato ha fatto una piccola esperienza e le è piaciuta, se sono rose fioriranno». Sarà in ogni caso lei a decidere il proprio futuro: «Questo lo devo ancora capire. Ho un brand di abbigliamento sportivo e mi dedicherò a quello, così come ai camp estivi che già stavo curando negli anni passati. Per ora l’unica certezza è il ritiro». Tra i ricordi forti legati a Vanessa fuori pedana spicca anche quello del grande abbraccio della folla al ritorno in aeroporto da Tokyo 2021, a fianco di “Gimbo” Tamberi. Anche questa è storia e lei l’ha fatta in ogni dove raccogliendo tantissimo ma certamente un po’ meno di quanto avrebbe meritato.

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