Obiettivi puntati sulla Francia: oggi con la Domerat-Montlucon (195,8 km) scatta il Criterium du Dauphiné. Corsa di 8 tappe (totale 1202 km) catalogata World Tour che rappresenta la vera anteprima del Tour de France. Infatti nel formidabile cast spiccano Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard, che trionfò al “Dauphiné” 2023, Remco Evenepoel, Lenny Martinez, Enric Mas, Carlos Rodriguez, Matteo Jorgenson, Florian Lipowitz e altri quotati passisti scalatori che si vedranno in luglio alla Grande Boucle. Ci sono e anche cacciatori di tappe vogliosi di faticare per raggiungere il top della condizione in vista del Tour de France. Tra questi Mathieu Van Der Poel, che ha recuperato a tempo di record dopo la brutta caduta in Coppa del Mondo di mountain bike, Romain Bardet all’ultimo cimento in carriera e il velocista friulano Jonathan Milan. Matteo Trentin e Simone Velasco proveranno a vincere una tappa magari allo sprint davanti a pochi compagni di fuga.
Le parole di Pogacar
L’odierna Domerat-Montlucon (195,8 km) comprende 7 Gran Premi della Montagna di quarta categoria. Mercoledì ci sarà una crono (17,4 km) da Charmes sur Rhone a Saint Péray. Le ultime 3 tappe zeppe di monti delle Alpi avranno epilogo in salita: venerdì a Combloux, sabato a Valmeinier e domenica sul Moncenisio, al confine col Piemonte. Jonathan Milan dovrà cercare di vincere in volata soprattutto nei primi giorni. Lo staff della Lidl-Trek gli ha messo a disposizione un’artiglieria di apripista: Edward Theuns, Jasper Stuyven e Simone Consonni. Pogacar partecipa per la seconda volta al Giro del Delfinato. Nel 2020 gareggiare al Dauphiné gli portò fortuna: subito dopo vinse il suo 1° Tour de France. Quest’anno Tadej ha trionfato in 7 grandi competizioni. Non ne disputa una dal trionfo alla Liegi-Bastogne-Liegi. «Qui al Delfinato il livello è altissimo – afferma lo sloveno della Uae Emirates – con percorsi e qualità dei campioni simili al Tour. Sono tranquillo, arrivo da un periodo di intensi allenamenti in altura a Sierra Nevada e non mi sento eccessive pressioni addosso. Se non dovessi vincere non succederà nulla. Spesso chi ha vinto al Dauphiné non ha fatto altrettanto al Tour. In questa fase mi interessa solo verificare lo stato di forma». Il Campione del Mondo rispetto al 2024 ha modificato preparazione: «L’anno scorso in giugno avevo nelle gambe le 21 giornate del Giro d’Italia. Quest’anno ho disputato lo Uae Tour come unica corsa a tappe, logicamente l’allenamento è differente. Nel corso delle tappe capirò come girano le gambe. Il programma di preparazione di quest’anno è simile a quello del 2023, quando mi ero rotto il polso alla Liegi-Bastogne-Liegi. Ora cercherò di capire se prima del Tour c’è da lavorare ancora per raggiungere il meglio». Poi gli avversari che avrà da oggi a domenica: «Vingegaard è in gran forma, me lo aspetto protagonista e non vedo l’ora di corrergli contro. Sarebbe sbagliato focalizzarsi solo su di lui: ci sono anche Evenepoel e gli altri».