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Villa: "Roglic ne ha di più, Pellizzari mi convince"

Villa: "Roglic ne ha di più, Pellizzari mi convince" AGENZIA ALDO LIVERANI SAS
Il bilancio del ct della Nazionale dopo i primi tre giorni di Giro: "Tiberi darà tutto nella terza settimana"

Negli anni scorsi Marco Villa da c.t. dei pistard azzurri ha conquistato numerosi titoli Mondiali e Olimpici. Ora Villa sta vivendo il suo primo Giro d’Italia da ct della Nazionale professionisti stradisti. Villa, chi vince il Giro d’Italia? «Il mio favorito è Primoz Roglic. L’ho visto brillante e autorevole, è forte ed esperto. Non è l’unico favorito e ci stiamo basando su quanto abbiamo visto in soli 3 giorni, col risultato della cronometro che pesa molto sul giudizio. Ci sono altri corridori che possono insidiare Roglic, tra i quali il forte Ayuso che ha solo 22 anni e tanti margini di crescita. Roglic continuo a vederlo un gradino sopra ad Ayuso, Del Toro, Bernal, Carapaz e altri bravissimi corridori».

Alcuni campioni in Albania hanno leggermente deluso. «Ora non si possono emettere verdetti: diversi uomini da classifica generale, alla ricerca del risultato di prestigio, hanno volutamente iniziato il Giro senza essere al 100 % della condizione, temendo di calare dopo 2 settimane. Preferiscono migliorare ogni giorno per dare il meglio nella terza settimana».

Il Giro di riparte con Tiberi 8° in classifica, a 34” da Pedersen, e Pellizzari 10° a 40”. In Albania chi è andato meglio tra i 2 passisti scalatori? «Pellizzari mi è piaciuto di più. Merita il voto più alto. Per attitudine la cronometro ha favorito Tiberi e, malgrado ciò, sono praticamente alla pari in classifica. Tiberi è arrivato al Giro in modo più complicato. Ha preso il via al Tour of the Alps e purtroppo si è ammalato. Anziché soffrire sui monti ha preferito ritirarsi precauzionalmente al 2° giorno. Inevitabilmente il suo rendimento nei primi giorni di Giro d’Italia ne ha risentito; Tiberi è tra quelli che hanno bisogno di mettere ritmo nelle gambe, verso la terza settimana migliorerà. Anche Pellizzari è stato costretto un po' a improvvisare, anticipando i carichi di lavoro: non doveva correre al Giro, la Red Bull-Bora l’ha schierato in sostituzione dell’infortunato Sobrero. Quindi apprezzo ciò che Pellizzari ha mostrato anche perché essere coequipier di Roglic lo condiziona strategicamente».

E di Davide Piganzoli della Polti-Visit Malta cosa ci dice? «Ha iniziato bene il 2025. Sa correre all’avanguardia, farà bella figura in questo Giro. Infatti è nel mirino di svariate squadre World Tour».

Giulio Ciccone a dicembre avrà 31 anni. In tema di classifica generale il Giro 2025 per lui è l’ultima spiaggia? «Assolutamente no. Giulio prima di raggiungere l’Albania ha vinto una bella tappa al Tour of the Alps ed è arrivato 3° alla Liegi-Bastogne-Liegi. Nelle tappe in Albania ha aiutato splendidamente Pedersen a vincere. Ciccone è in bella condizione, può vincere le tappe e magari fare bella figura in classifica generale. Se non occuperà le prime posizioni in classifica a Roma può riprovarci nei prossimi anni. È troppo presto per dire che se la classifica va male dovrà pensare solo a vincere le tappe».

Lorenzo Fortunato nell’ultima tappa albanese del Giro ha conquistato la maglia azzurra del Gran Premio della Montagna. Non può lottare per la maglia rosa. Deve difendere ad ogni costo la maglia azzurra? «Più che altro consiglio a Fortunato di attenersi alle strategie di squadra. è del team XDS-Astana che deve acquisire punti per rimanere tra le UCI World Tour. Essere leader degli scalatori significa salire ogni giorno sul podio a indossare la maglia azzurra: si guadagnano soldi e notorietà. Tuttavia i punti della classifica grimpeurs non valgono per graduatorie World Tour individuali e di squadra. Per il World Tour hanno valore vittorie di tappa e classifica finale a tempo. Forse per Lorenzo è meglio puntare ai successi nelle tappe. Al Giro 2021 vinse allo Zoncolan. Quest’anno sta bene, ne ha vinta una al Giro di Romandia. Se in questo Giro d’Italia si concentra solo sui successi di tappa può anche prendersi belle soddisfazioni».

Domenica nella tappa di Valona il trentino Edoardo Zambanini etichettato “passista scalatore” è arrivato 5° nell’affollato sprint. È sorpreso dalla sua performance? «Zambanini che sgomita coi più forti passisti veloci di questo Giro non mi sorprende. Quando era uno junior l’ho avuto tra gli azzurri della pista. Significa che il lavoro che ha svolto con noi ha dato buoni frutti. Tutti pensano che sia solo un grimpeur poiché la Bahrain-Victorious molto spesso lo schiera nelle gare con tanta salita. Invece “Zamba” per me è un corridore completo, anche veloce, e merita attenzioni».

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