Avere l’istinto del killer significa copiare Mads Pedersen. Quando una gara gli si addice difficilmente l’ex Campione del Mondo la sbaglia. Per strategia, potenza e freddezza è un fuoriclasse e l’ha confermato col successo nella 3ª tappa del Giro d’Italia, a Valona. Il super-pronosticato Pedersen ha centrato ancora una volta l’obiettivo. Nello sprint decisivo il 29enne ha prevalso, seppur di poco, su Corbin Strong, 3° Orluis Aular, 4° Brandon Rivera. Grazie ai 10” di abbuono acquisiti col 2° successo di tappa in questa edizione Mads ha spodestato Roglic dal vertice della classifica. Il Giro di Pedersen è sempre più opera d’arte: è maglia rosa con 9” su Roglic, 13” su Mathias Vacek, anch’egli uomo Lidl-Trek. E in più Mads detiene la maglia ciclamino della classifica a punti che ieri ha sfoggiato in gara. Invece Wout Van Aert fatica sempre di più: il belga ieri era in difficoltà fin dal primo Gran Premio della Montagna, Qafa Shakelles, anche perché la Lidl-Trek ha scandito un ritmo elevato per annientare i velocisti.
Fortunato e Bilbao, spettacolo della terza tappa
Il gesto atletico più bello porta la firma di Lorenzo Fortunato e Pello Bilbao, bravi a riprendere e staccare Joshua Tarling e altri fuggitivi di giornata sulle rampe di Qafa Llogarase. Ai 1029 metri della “Cima Coppi” d’Albania Fortunato e Pello Bilbao sono passati nell’ordine, in vantaggio sui vip da classifica, poi il gruppo pilotato da Lidl-Trek e dalla squadra di Roglic, li ha costretti alla resa. Mathias Vacek è leader dei giovani e magnifico apripista per il coequipier Pedersen. Guidato da Vacek, Pedersen ha colpito ancora. Gli italiani hanno ben figurato sull’ordine d’arrivo, in particolare Edoardo Zambanini al 5° posto, 6° Stefano Oldani, 7° Andrea Vendrame. Ha varcato l’arrivo 8° Martin Marcellusi, però la giuria l’ha retrocesso all’85° posto per palese scorrettezza. Gli ha anche inflitto un cartellino giallo (prima ammonizione, l’eventuale 2ª significherà espulsione dal Giro), 7 punti di penalità e 500 Franchi svizzeri di ammenda.
Van Aert in difficoltà, Roglic...
Quasi buio totale per Van Aert in ritardo all’arrivo. Non è in condizione per reggere i ritmi di Pedersen. Alla Gand -Wevelgem del 2000 Erik Zabel venne atterrato da un cavallo pony che entrò in corsa. Il grande tedesco fu costretto a ritirarsi. Qualcosa di analogo stava per accadere ieri al Giro dopo una quarantina di km. Una capra è balzata sull’asfalto e ha urtato il neozelandese Dion Smith. L’alfiere Intermarché-Wanty non è caduto. Lorenzo Fortunato venerdì ha compiuto 29 anni e ieri ha tentato di farsi un regalo speciale. Voleva vincere sua 2ª tappa nella storia del Giro dopo quella dello Zoncolan nell’edizione 2021: missione fallita. Però la tappa di Valona ha schiarito le idee a Lorenzo. Adesso ha la maglia azzurra da leader degli scalatori, simbolo che può indossare a lungo. Fortunato non ha forza e continuità per arrivare tra i primissimi della generale, farà bene a difendere coi denti la maglia azzurra. Addio Albania, da ieri sera i protagonisti sono in Puglia. Oggi riposano e domani ci sarà la Alberobello-Lecce (189 km) per la gioia di Sam Bennett, Matteo Moschetti, Olav Kooij e tutti i velocisti. Roglic ha perso la maglia rosa ma è tutt’altro che turbato. Lo sloveno è ben felice che sia la Lidl-Trek a tenere cucita la corsa per qualche giorno. Primoz nelle prime tappe del Giro 2023 quasi si disinteressò alla maglia rosa: la conquistò alla penultima giornata e trionfò in classifica. Quest’anno si muoverà prima: è prevedibile che tornerà a ruggire magari riconquistando la maglia rosa venerdì ai 1425 metri di Tagliacozzo, dove probabilmente inizierà il vero Giro d’Italia. Vale anche per Juan Ayuso.