Cadono gli Dei e l’Italia s’è desta. “Pedale Azzurro” ha ottenuto la prima vittoria di tappa in questa edizione del Giro d’Italia: 1° Christian Scaroni, 2° Lorenzo Fortunato, entrambi della XDS-Astana, mano nella mano in rettilineo d’arrivo. E 3° a 55” è giunto il marchigiano Giulio Pellizzari. La 16ª tappa da Piazzola sul Brenta a San Valentino di Brentonico è stata pazzesca, infinita e rocambolesca, con la pioggia nelle battute iniziali a creare thrilling. Era dal successo di Andrea Vendrame, nella tappa di Sappada 24 maggio 2024, che un italiano non vinceva al Giro. Un digiuno di 17 tappe complessive. Scaroni ha firmato il 4° successo stagionale e senza lo stop dovuto alla caduta nella Strade Bianche il bilancio del bresciano di Botticino sarebbe ancor più pingue. Per la terza tappa consecutiva al Giro 2025 ha vinto uno dei protagonisti della fuga a lunga gittata. Scaroni, 27 anni, si è infilato nella fuga alla caccia della vittoria di tappa. L’emiliano Lorenzo Fortunato, 29, l’ha imitato per consolidare la leadership tra gli scalatori (maglia azzurra). Entrambi animati da un comune denominatore: garantire alla XDS-Astana i punti UCI per mantenere lo status World Tour nel 2026. Missione compiuta sotto tutti i punti di vista.
Giro d'Italia: cosa è successo nella 16ª tappa
Lorenzo e Christian sono evasi prima dell’assalto ai 1074 metri di Carbonare in compagnia di altri 22 corridori tra i quali Masnada, anch’egli uomo Astana, Pello Bilbao, Van Aert, Voisard, Cepeda. Tra la salita di Candriai, altipiano di Cavedine e il Passo Santa Barbara il treno dei battistrada ha perso dei vagoni. Dopo che Fortunato ha sapientemente acquisito punti su ogni cima, dal nucleo battistrada è schizzato via l’elvetico Voisard. Scaroni, Fortunato e l’ecuadoriano Cepeda salendo con passo regolare, verso San Valentino, hanno ripreso lo svizzero, superandolo di slancio. Alle loro spalle è cominciato il furioso inseguimento di Pellizzari, nuova punta Red Bull-Bora post-ritiro di Roglic, e anche Carapaz e Derek Gee hanno accelerato. Ciò ha indotto Fortunato ad alzare il ritmo, mettendo in difficoltà Scaroni che comunque ha retto. In rettilineo d’arrivo cavallerescamente Fortunato si è fatto precedere di 40 centimetri da Christian. "Lorenzo è un uomo vero, con la “U” maiuscola – ha sottolineato Scaroni – poiché ha rispettato i patti. Io l’ho aiutato a conquistare punti per la maglia azzurra e lui mi ha agevolato per la vittoria di tappa. Lorenzo negli ultimi 2 km poteva staccarmi e non l’ha fatto. Qui alla XDS Astana vivo un’esperienza magnifica". Nel 2022 Scaroni apparteneva alla Gazprom, squadra russa obbligata allo scioglimento causa guerra contro Ucraina. Christian rischiava lo stop. Grazie all’allora ct Daniele Bennati ha partecipato con maglia della Nazionale all’Adriatica Ionica Race cogliendo 2 successi di tappa. Quelle vittorie gli hanno spalancato la porta dell’Astana.
Paura per la caduta di Martinelli
Ieri dall’uscita di scena dello sloveno Roglic si è visto un Pellizzari saettante, ora 9° in classifica a 4’36” dal leader Del Toro. La salita di San Valentino ha mostrato l’altra faccia del Giro ad Antonio Tiberi, alfiere Bahrain-Victorious, che ha perso 1’04” da Del Toro. "Tiberi – ha spiegato il suo ds Franco Pellizotti – sul Santa Barbara è salito bene. Si è però alimentato male, sull’ultima salita ne ha risentito". Il diesel Damiano Caruso (Bahrain) all’età di 37 anni e 227 giorni è il miglior italiano in classifica: 5° a 2’40”. Ci sono stati attimi di paura prima del passaggio da Trento per la caduta con uscita di strada del valtellinese Alessio Martinelli che è finito in un dirupo: l’hanno recuperato con le funi. "Nessuna frattura - hanno detto all’ospedale di Trento – solo botte a mento e gluteo".