Alla Freccia Vallone – 89ª edizione - si celebrano i 40 anni del Mur de Huy, l'impervia ascesa che scandisce le fasi più calde della gara e che la decide dal 1985. I nomi di cui parlano tutti sono al via: c'è Tadej Pogacar (che la Freccia l'ha già vinta nel 2023), c'è Remco Evenepoel e c'è il fresco vincitore dell'Amstel Gold Race Mattias Skjelmose. La sua fatica, le sue lacrime e la sua gioia per la vittoria allo sprint sui due fenomeni nel giorno di Pasqua hanno fatto il giro dei social. Nel video in attesa del verdetto del fotofinish il 24enne danese della Lidl-Trek si lascia andare tra le braccia del suo soigneur Eugenio Alafaci, ex pro 34enne di Carnago. Lo bacia, lo abbraccia, lo scruta con divina devozione.
Alafaci, come si traduce soigneur in italiano?
"Massaggiatore".
Ma è anche molto di più, come si vede dal video. Ci racconta quei momenti?
"Mattias ha avuto tanta sfortuna in questi mesi. È caduto alla Parigi-Nizza e ai Paesi Baschi, ma ha sempre avuto gamba. Lo seguo da oltre un anno, è il mio fratellino. Abbiamo un rapporto che va oltre il ruolo di massaggiatore. Ha fatto un sacco di sacrifici, ma quel momento è valso ogni sforzo".
Ha corso con Cancellara e Degenkolb, si è ritirato nel 2019. Com'è stato cambiare carriera?
"Ho iniziato seguendo Giacomo Nizzolo, siamo grandi amici. All'inizio quando era a casa, poi l'ho seguito in Qhubeka NextHash nel 2021. Mi è piaciuto un sacco. Ero tornato nel mio mondo: non è lavoro, è passione".
Deve seguire e gestire un corridore in ogni momento, anche il più concitato.
"Ricordo certe dinamiche, ricordo il nervosismo e so come trattare un corridore nei momenti più delicati. Il ciclismo è completamente cambiato da quando correvo: ora sono macchine. È assurdo quello che fanno, soprattutto dal punto di vista dell'alimentazione".
E in strada quanto è cambiato?
"Ai miei tempi c'erano Cancellara, Boonen e un sacco di gregari. Ora, anche se togli Pogacar e Evenepoel ci sono tanti corridori forti. È aumentato incredibilmente il livello medio in gruppo2.
Ci racconta Mattias?
"Da fuori sembra il classico danese freddo e schivo, ma è un ragazzo dolcissimo. Se dovessi scegliere una parola de descriverlo, sceglierei 'cuore'”.
La vittoria dell'Amstel ci dice che battere Pogacar e Evenepoel non è impossibile. Cos'altro?
"A lui deve dire che ce la può fare. Era al limite, ma lo erano anche Tadej e Remco. La parte mentale conta tantissimo: tanti a volte nemmeno ci provano perché magari pensano che non valga la pena, invece si può fare. Il punto non era tanto vincere l'Amstel, ma battere Pogacar e Evenepoel. Anche fosse stata la gara di paese. Ho tanta fiducia per Freccia – dove abbiamo anche la carta Thibau Nys - e Liegi".
PROGRAMMA diretta tv su Rai Sport dalle 14.35, su Eurosport 2 dalle 14.30. La gara femminile (diretta Rai Sport e Eurosport 2 dalle 16.55) è di 140,7km e vede al via la 7 volte vincitrice Van der Breggen, non al top. Vollering e Niewiadoma l’hanno già vinta, come la nostra Marta Cavalli. Ci sono anche Elisa Longo Borghini e Gaia Realini.