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Pogacar avverte Van Der Poel

Pogacar avverte Van Der Poel
Lo sloveno vuole vendicare la sconfitta alla Sanremo e ha preparato un attacco sul muro più difficile

Il dove e il quando. La forza del ciclismo è quella di vivere in simbiosi con i luoghi che attraversa, che celebra, che valorizza. E allo stesso tempo di saper collegare i punti di una storia già iniziata. Percorso e traguardo hanno la stessa dignità. Il Giro delle Fiandre è nato 112 anni fa per dare una corsa e un motivo d'orgoglio al popolo fiammingo, alla ricerca di una risposta chiara e univoca sulla propria identità. E su questo tesoro di significato, cullato da un popolo intero per 108 edizioni, la corsa ha costruito il terreno perfetto per far scontrare i grandi campioni di questo sport. La parata di stelle ai nastri di partenza per l'edizione numero 109 della Ronde van Vlaanderen rievoca i fasti del passato e ci restituisce la profondità della leggenda che la corsa porta con sé. Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel hanno vinto quattro delle ultime cinque edizioni del Fiandre e una nuova puntata del loro epico scontro, dopo il successo del capitano dell'Alpecin-Deceuninck alla Milano-Sanremo dello scorso 22 marzo, è la più inevitabile delle chiavi di lettura.

I precedenti della Classicissima

Lo dicono anche i numeri: dalla Classicissima di due anni fa, ogni gara in linea a cui hanno partecipato ha poi visto nella top10 la contemporanea presenza dello sloveno e dell'olandese. Nell'ultimo precedente tra i due alla Ronde datato 2023 Pogacar si impose dopo una prima scrematura nel gruppo dei favoriti, azzannando le pendenze dell'Oude Kwaremont – il più micidiale tra muri e tratti in pavè dei 19 previsti dal percorso di 268,9km dalla piazza del Mercato di Brugge a Oudenaarde –, tagliando poi il traguardo in solitaria. Video e testimonianze della ricognizione dell'Uae Emirates XRG confermano la volontà della squadra di Pogacar di replicare questo tipo di tattica: c'è chi parla di record di ascesa al Kwaremont battuto, ma lo stesso sloveno sembra aver nascosto i tempi d'allenamento da ogni app social. Ridurre il Fiandre a un testa a testa rischia però di essere un esercizio di estrema e impropria sintesi. Filippo Ganna ha scelto di tornare alla Ronde a sei anni dall'ultima volta per respirare la storia e assaggiare il pavè prima del grande obiettivo della Parigi-Roubaix di domenica prossima. Ma il Ganna visto nel 2025 è un atleta che non si presenta al via di una gara senza l'obiettivo di essere protagonista.

Pedersen in missione Monumento 

Vero, le pendenze dei muri del Fiandre si adattano meglio a corridori più esplosivi (e leggeri) del piemontese ma la tenacia e la condizione messe in mostra in questa primavera suggeriscono cautela agli avversari e fiducia per i tifosi. Anche Mads Pedersen insegue la prima affermazione in una Monumento. Il danese della Lidl-Trek ha già sfiorato più volte il successo e quest'anno si è dato come obiettivo la rimozione dell'assillante “zero” da quella casella. Tagliato fuori sin dalla Cipressa dalla lotta per la vittoria alla Sanremo, l’attacco vincente a oltre 55 km dal traguardo nella sua terza Gand-Wevelgem dimostra che gamba e fame sono al livello giusto: "Non posso aspettare Mathieu e Tadej, mi staccherebbero in salita. Dovrò agire in prima persona" ha ringhiato. Le motivazioni non mancheranno a Wout Van Aert, il talentuoso belga di cui tutti sono tornati a parlare dopo l’autogol all’Attraverso le Fiandre di mercoledì scorso: dopo un portentoso attacco con due compagni di squadra della Visma-Lease a Bike, la sconfitta allo sprint con l’americano della EF Neilson Powless ha acuito la sua astinenza da vittoria. "La riunione post corsa è durata più del solito, ma è stato bello e importante poter parlare di tutto con la squadra e i miei compagni - ha svelato il belga -. Adesso sono più sicuro di me di quanto non lo fossi prima". Oltre a Ganna, altri dodici gli italiani al via con quattro debuttanti. Diretta tv integrale e in esclusiva su Eurosport 1 a partire dalle 9:45.

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