Quando il gruppo arriva ai piedi della Cipressa, con i Capi alle spalle e la salsedine nell'aria, chi corre e chi guarda sa che stanno per arrivare i trenta minuti più esplosivi, impronosticabili e coinvolgenti dell'intero calendario ciclistico. La Milano-Sanremo ha applaudito 17 vincitori diversi nelle sue ultime 17 edizioni: prende il meglio del ciclismo mondiale e lo shakera servendolo freschissimo sul rettilineo conclusivo forse più famoso di tutti. Al via dell'edizione numero 116 della Classicissima (partenza ormai consueta da Pavia con 289 km totali) ci sono sei passati vincitori - Philipsen, Van der Poel, Degenkolb, Alaphilippe, Stuyven e Mohoric – ma l'attesa è tutta per un'altra prima volta. Tadej Pogacar si ripresenta al via della Sanremo con l'obiettivo dichiarato ormai da anni, riuscire a vincerla dopo un dodicesimo, un quinto, un quarto e un terzo posto. La tendenza è chiara, ma gli ostacoli non mancano. Troppo brevi le salite di Cipressa e Poggio, troppo imprevedibili le discese, troppo lontano il traguardo di via Roma dall'ultima picchiata di giornata. Lontana anche l'ultima volta di un campione del mondo a braccia alzate a Sanremo: fu Beppe Saronni, nel 1983.
Lo scorso anno
Un anno fa l'Uae Emirates dello sloveno si sciolse nel tentativo di far esplodere la corsa sulla Cipressa. E forse è anche per questo che Pogacar e compagni si sono allenati negli ultimi giorni con Niccolò Bonifazio – ex pro e quinto alla Sanremo 2015 –, che potrebbe correre la Classicissima a occhi chiusi. La sua discesa folle dalla Cipressa nell'edizione 2019 della corsa è rimasta nell'immaginario collettivo degli appassionati. Pogacar è l'uomo più atteso e marcato, dunque dovrà provare a sorprendere tutti: nessuno più di lui sa farlo. Anche perché per ogni scenario tattico possibile ci sono avversari più che competitivi. Prendete l'Alpecin Deceuninck, che ha portato a casa le ultime due edizioni della Sanremo con Van der Poel e Philipsen: il belga è reduce da una brutta caduta alla Danilith Nokere Koerse, ma il l’olandese ha le caratteristiche (e le gambe?) per seguire Pogacar in ogni punto del percorso. E poi la Lidl-Trek: Mads Pedersen arriva da una Parigi-Nizza dove ha sorpreso tutti giocandosela con gli scalatori su arrivi più che impegnativi, mentre Jonathan Milan è forse l'uomo più veloce in gruppo se si dovesse arrivare allo sprint.
Le ambizioni di Ganna
E poi c’è Filippo Ganna. Che alla Tirreno-Adriatico ha chiuso secondo in generale sfoderando le sue migliori prestazioni di sempre in salita. Il piemontese dell’Ineos Grenadiers ha chiuso secondo dietro VdP nell’edizione 2023 e quest’anno ha sacrificato l’attività in pista per non lasciare niente d’intentato nella rincorsa alle Classiche che sogna, Sanremo e Roubaix. Dalla Tirreno arriva anche Tom Pidcock, l’unico capace di giocarsela – fino a 20 chilometri dal traguardo - con Pogacar alla Strade Bianche di due settimane fa: anche il britannico ha scelto – pure per ragioni di sponsor – di testare gli ultimi tratti d’asfalto sanremese con due grandi ex e vincitori della gara come Vincenzo Nibali (nel 2018, ultimo italiano) e Maurizio Fondriest (nel 1993). Nella corsa dove il futuro è un’incognita, è bene aggrapparsi al passato. Occhio anche al meteo: è previsto un peggioramento con il rischio di pioggia che potrebbe rendere le discese ancora più pericolose. Rischioso, inoltre, depennare dai pronostici gente come Matthews (già tre podi, secondo un anno fa), Girmay, Van Gils, Pithie, Cort e Kooij. Diretta tv integrale su Eurosport 1 a partire dalle 10, in chiaro su Rai Sport dalle 10.05 con passaggio su Rai 2 alle 13.25 in primis per la conclusione della prova femminile. Già, perchè la Sanremo versione rosa torna dopo un’assenza di 20 anni dal calendario delle ragazze. Parte da Genova e propone Capi, Cipressa e Poggio con l’arrivo di via Roma come ultimo implacabile giudice dopo 156 chilometri. È il debutto stagionale dell’iridata Lotte Kopecky, c’è la fortissima Demi Vollering, la velocissima Wiebes e ci sono le azzurre Elisa Balsamo e Elisa Longo Borghini.