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Cassani ricorda Pantani: "Aveva tanti sogni. E quella vittoria al Tour nel 1997..."

L'ex Commissario Tecnico della Nazionale italiana maschile di ciclismo ha parlato del Pirata in occasione del ventennale della morte

“Se fosse stato un professionista avrebbe avuto il desiderio di vincere il Giro d’Italia e il Tour de France nello stesso anno come ha fatto, altrimenti sorprendere tutti e andare a vincere la Milano-Sanremo". Davide Cassini, ex Commissario Tecnico della Nazionale italiana maschile di ciclismo, intervenuto a “A Tutto Sport” su Cusano News 7, ricorda così Marco Pantani in occasione del ventennale della morte: "Marco amava le imprese, non impossibili ma difficili. Era uno che quando aveva 17 anni amava prendere le salite in coda per raggiungere e staccare tutti gli altri. Di sogni ne aveva tanti, come tutti noi che sognavamo di diventare professionisti, lui aveva il sogno di vincere un Giro d’Italia e il Tour de France, in pratica di riempire le giornate con qualcosa di bello. Lui amava andare al massimo e quando si è reso conto che la bicicletta lo poteva portare in cima al mondo l’ha cavalcata e ci è arrivato. Purtroppo poi però sappiamo com’è andata, ma Marco di sogni ne aveva tanti.”

Il ricordo di Marco Pantani

Cassani prosegue: “Se adesso dopo vent’anni siamo ancora a parlare di Marco Pantani vuol dire che ci ha lasciato qualcosa. Da quando se n’è andato la gente non si è dimenticata di lui, anzi, è continuamente a ricordarla. Pantani ha fatto innamorare milioni di persone e continueremo a parlare di lui e delle sue storie fantastiche". Sulle illazioni fatte sul Pirata: “Io me lo auguro tanto ma sarà sicuramente così perché restano le sue imprese, il bello è ricordare e soprattutto avere quella dolce malinconia di ricordare Pantani che sia ancora in mezzo a noi. Io se chiudo gli occhi mi viene da sorridere alle imprese di Pantani e sono impresse nella mia mente e come di tanti altri". Infine un ricordo, il più prezioso: “Il 1997, dopo la caduta nel Giro d’Italia va al Tour de France e vince staccando tutta la squadra. Vince sull’Alpe d’Huez. È l’unica volta credo che abbia urlato la vittoria perché si rese conto che era tornato quello del 1994”.

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